L’anno che verrà

L’anno che verrà non si presenta sotto i migliori auspici.
Tuttavia se il barometro del tempo politico volge a tempesta, non è questo il momento di abbandonarsi allo sconforto. Al contrario è proprio nelle situazioni più disperate che nei popoli può venire fuori un’energia insospettata.

L’avvento dell’anno nuovo generalmente viene accompagnato da un’aspettativa esistenziale che ogni anno si ripete. Ai piedi dell’anno che verrà si depongono tutte le illusioni, le amarezze ed i dolori che ci hanno accompagnato nell’anno appena trascorso col desiderio di sbarazzarcene ed iniziare una nuova vita sotto il segno della speranza.

Quest’anno è difficile ripetere i soliti riti propiziatori perché all’orizzonte infuria un tempesta che non accenna a placarsi. Il 2022, con nostro grande stupore, ha visto ritornare la guerra in Europa.… leggi tutto

Una tregua: almeno a Natale

In prossimità dell’avvento del Natale diventa ancora più scandaloso questo massacro organizzato fra due popoli fratelli che condividono la medesima fede in Cristo.

Il viaggio trionfale di Zelensky a Washington annunzia anche ai ciechi e ai sordi che il conflitto in atto è una guerra degli USA contro la Russia combattuta per interposta persona, anzi per interposto popolo. Zelensky ha annunciato al Congresso americano la sua indefettibile intenzione di combattere fino alla vittoria per “sconfiggere il Cremlino sul campo di battaglia”. Quindi ha precisato – fra gli applausi-  che: “La vittoria dell’Ucraina sarà anche la vittoria dell’America”. Zelensky ha osservato: “Fra pochi giorni è Natale.… leggi tutto

A Natale facciamo il patto di non ucciderci. Appello per una tregua umanitaria

La strada verso la pace richiede anzitutto un cessate il fuoco. Perciò, le organizzazioni e i cittadini che aderiscono all’appello, auspicano che i contendenti sospendano le ostilità nel periodo fra il Natale cattolico (25 dicembre) e il Natale ortodosso (7 gennaio).

Tutti gli europei che si riconoscono operatori di pace vedono con angoscia aggravarsi in Ucraina la catastrofe umanitaria e l’estendersi del conflitto verso scenari devastanti, come dimostra il recente incidente in territorio polacco che ha sfiorato un confronto diretto fra nato e Russia.

Ribadiscono quindi che la via diplomatica va perseguita con ogni mezzo e si appellano alla saggezza di chi -Governi e personalità influenti – sia in grado di mediare fra le parti in conflitto.

La strada verso la pace richiede anzitutto un cessate il fuoco.… leggi tutto

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Secondo il governo Ucraino: “C’è solo un modo per porre fine alla guerra: sconfitte militari della Russia sul campo di battaglia + esaurimento dell’economia russa per le sanzioni + isolamento della Russia sui mercati mondiali + sabotaggio interno nella Federazione Russa = vittoria”

Niente di nuovo sul fronte occidentale è il dolente romanzo autobiografico scritto nel 1929 dal tedesco Erik Maria Remarque, nel quale vengono descritte le atrocità della guerra sul fronte occidentale e denunziata la vacuità dei miti patriottici che avevano fatto da schermo ad un’esperienza orribile di totale disumanizzazione. Inutile dire che il romanzo non entusiasmò gli alfieri politici della disumanizzazione, infatti i nazisti misero al bando lo scrittore, che fu costretto a riparare in Svizzera, e bruciarono tutte le sue opere sulla Bebelplatz di Berlino il 10 maggio 1933.… leggi tutto

Iran: donna, vita, libertà

Iran: la dimensione popolare e diffusa delle proteste dimostra che è in atto una maturazione della società civile iraniana che non può essere più contenuta dalla struttura autoritaria e disumana del potere teocratico. C’è un intero popolo che lotta per la libertà e per il riscatto della dignità umana.

“Jin, jiyan, azadî” (donna, vita, libertà) è lo slogan che guida la straordinaria mobilitazione di protesta che sta attraversando tutta la società iraniana, a partire dal moto di indignazione scatenato dal femminicidio della donna curda Jîna Amini da parte delle guardie del regime di Teheran il 16 settembre. La mobilitazione guidata dalle donne si è estesa a macchia d’olio dalle città alle campagne, dalle università alle fabbriche, fino a culminare con la proclamazione di tre giorni di sciopero generale dal 5 al 7 dicembre, con una partecipazione che in alcune zone ha sfiorato il 100%.… leggi tutto

Fermare l’inutile strage:adesso

L’Unione Europea ha deliberato sanzioni gravissime per frenare l’attività bellica della Federazione russa, adesso è giunto il momento di frenare le pulsioni belliciste del governo di Kiev per indurlo al negoziato. Ogni giorno di guerra in più la morte falcia migliaia di vite

Dal 24 febbraio la guerra divampa nel teatro ucraino senza che ci sia stato un solo giorno di tregua.

La guerra, come ci ricorda Kelsen, consiste in un omicidio di massa. Da nove mesi ogni giorno vengono compiuti centinaia, se non migliaia di omicidi. Secondo un comunicato di Kiev del 28 novembre dall’inizio del conflitto sono stati uccisi 89.900 soldati russi, nel corso delle ultime 24 ore ne sono stati uccisi 590. E’ molto probabile che analoghe siano state le perdite subite da parte ucraina, mentre, sempre secondo Kiev, sono stati uccisi 441 bambini ucraini.… leggi tutto

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