Riforma costituzionale: revisione o dissoluzione?

Con la votazione finale e approvazione da parte del Senato, la riforma costituzionale ha superato l’ultimo ostacolo e si avvia alla conclusione del suo percorso parlamentare che, ormai, appare scontato. L’approvazione della riforma è stata accompagnata da gridi d’allarme e da manifestazioni di giubilo. Un grido di dolore è quello espresso dalla migliore cultura costituzionale italiana con un editoriale pubblicato dal quotidiano il manifesto del 13 ottobre, a firma di Azzariti, Carlassare, Pace, Rodotà e Villone, che si apre con queste considerazioni:

“La proposta di legge costituzionale che il Senato voterà oggi dissolve l’identità della Repubblica nata dalla Resistenza.… leggi tutto

Coordinamento per la Democrazia costituzionale

Relazione di Domenico Gallo

  1. Le riforme costituzionali ed elettorali: una discussione insensata lunga oltre un ventennio.

Dopo il 1989 in Italia si è avviata all’interno del sistema politico un’accesa discussione sull’esigenza di profonde riforme costituzionali ed elettorali. La discussione è partita dal vertice del potere politico. Una grande riforma della Costituzione italiana è stata richiesta dal Presidente della Repubblica dell’epoca, Francesco Cossiga, il quale avvalendosi dei suoi poteri presidenziali, mandò un formale messaggio alle Camere (ex art. 87, secondo comma della Costituzione) il 26 giugno del 1991, pressando il Parlamento ad attuare una profonda riforma della Costituzione, che avrebbe dovuto portare ad una modificazione della forma di Governo, della forma di Stato, del sistema dell’indipendenza della magistratura.… leggi tutto

Sbloccare la Democrazia per far ripartire l’Italia

Coordinamento per la Democrazia Costituzionale

Una martellante campagna rilanciata dalla grande maggioranza degli strumenti di informazione vuole convincerci che per sbloccare l’Italia c’è bisogno delle “riforme” costituzionali e istituzionali propugnate dal governo Renzi. In realtà lo stravolgimento della Costituzione e del sistema elettorale, come della pubblica amministrazione e della scuola, non tendono a sbloccare l’Italia, ma convergono verso un unico fine, quello di “bloccare” la democrazia, mettere le ganasce agli istituti repubblicani che garantiscono l’equilibrio dei poteri e la partecipazione dei cittadini alla determinazione della politica nazionale.… leggi tutto

Italicum, una riforma che oltraggia la democrazia

Adesso che la nuova legge elettorale (Italicum), approvata a tambur battente dal Parlamento, è stata promulgata dal presidente della Repubblica, il discorso non è chiuso. Non solo perché il nuovo sistema elettorale per la Camera dei deputati si applica a partire dal 1° luglio 2016, lasciando uno spazio temporale per i ripensamenti, ma anche perché la riforma costituzionale che abolisce il carattere elettivo del Senato della Repubblica è ancora in gestazione e – se approvata – potrebbe essere spazzata via dal referendum.… leggi tutto

Un primo maggio di festa e di lotta

Il primo maggio è un giorno di festa in (quasi) tutto il mondo. Il significato di questa festa è universale ed è ben raffigurato dal famoso quadro di Pellizza da Volpedo, il quarto Stato, che incarna un popolo di lavoratori in marcia per realizzare la giustizia ed il progresso sociale. Nel nostro ordinamento la missione del quarto Stato è stata conferita alla Repubblica, dalla splendida formula dell’art. 3, secondo comma della Costituzione italiana: “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.… leggi tutto

Appello al popolo sovrano del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale

Le modifiche della Costituzione e della legge elettorale in atto attribuiscono di fatto ad un unico partito – che potrebbe anche essere rappresentativo di una ristretta minoranza di elettori – potere esecutivo e potere legislativo. Si tratta di uno stravolgimento dei canoni della democrazia costituzionale. Governare è attività diversa dal fare le leggi. Se è vero che spetta al Governo sollecitare e indirizzare il processo legislativo, ciò deve avvenire attraverso il confronto con un Parlamento autorevole, unico luogo direttamente rappresentativo del popolo italiano.… leggi tutto

Toglieteci tutto, ma non la democrazia!

Coordinamento per la Democrazia costituzionale

“Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. Dopo di che il popolo s’incomincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è stato. E il mondo intorno a lui lo dimentica ancora più in fretta!”.

Queste parole dello scrittore ceco Milan Kundera si attagliano in modo particolare al nostro Paese, dove da oltre 20 anni è in corso un processo di liquidazione della memoria che in questo tempo contorto si è trasformato in un vero e proprio uragano e si appresta a cogliere la sua vittoria definitiva attraverso una incisiva controriforma della democrazia costituzionale attuata mediante l’interazione fra la riforma elettorale e la revisione della Costituzione.… leggi tutto

Riforma della responsabilità civile. Indebolire il giudice rafforza la giustizia?

Adesso che è stata approvata la riforma della responsabilità civile dei magistrati, ci tocca assistere ad un diluvio di banalità che fanno eco alla legge, intonate sul ritornello: chi sbaglia paga. Addirittura sul tg di Sky è stato promosso un sondaggio che propone ai telespettatori la seguente domanda: “I magistrati dovranno rispondere dei loro errori? Sei d’accordo?”

Quello che stupisce in questo sondaggio non è che l’86% ha risposto di essere d’accordo, ma che il 14% si è espresso in disaccordo.… leggi tutto

Il crepuscolo di Re Giorgio

Più si diffonderanno senso di responsabilità e senso del dovere, senso della legge e senso della Costituzione, in sostanza senso della Nazione, più si potrà creare quel clima di consapevolezza e mobilitazione collettiva che animò la ricostruzione post-bellica.

Nel suo discorso di fine anno, in cui ha preannunciato le sue prossime dimissioni, il Presidente Napolitano ha concluso richiamando il senso della Costituzione.

Non possiamo che compiacerci se un Capo dello Stato che ha avuto il privilegio di essere eletto due volte, conclude la sua lunghissima missione richiamando il senso della Costituzione.… leggi tutto

Riforma elettorale: un passato che ritorna

Quest’anno la befana por­terà un dono molto vele­noso a tutti gli ita­liani: il 7 gen­naio infatti ini­zierà al Senato la discus­sione sulla nuova legge elet­to­rale, l’Italicum, por­tata in aula a tam­bur bat­tente, prima che venisse esau­rito l’esame in Com­mis­sione, per sod­di­sfare l’esigenza di Renzi di con­fe­zio­nare il regalo agli ita­liani prima che le Camere siano distolte dal lavoro legi­sla­tivo per l’elezione del capo dello Stato.

Com’è noto, molte ed auto­re­voli cri­ti­che sono state sol­le­vate nei con­fronti della prima ver­sione dell’Italicum con­cor­data fra Renzi e Ber­lu­sconi ed appro­vata, senza troppe varianti, dalla Camera dei Depu­tati.… leggi tutto

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