Da Sebrenica a Gaza..attraversando l’inferno

C’è un filo nero che collega i massacri di Sebrenica di 30 anni fa con quelli dell’esercito israeliano a Gaza. Si tratta, in entrambi i casi di genocidi dettati dall’intento di annientare un gruppo etnico. Ma, mentre il genocidio di Sebrenica è stato sanzionato dalla comunità internazionale, quello di Gaza è impunito anche se realizzato in modo ancora più atroce condannando persino i bambini a morire di fame e di sete

Oggi, 11 luglio, ricorre l’anniversario dell’episodio più atroce della guerra che sconvolse la Bosnia-Erzegovina dal 1992 al 1995. Sono passati 30 anni dalla caduta di Sebrenica, dalla deportazione dei suoi abitanti e dagli orribili massacri che ne seguirono nei giorni immediatamente successivi. Nella mattinata dell’11 luglio 1995 le truppe Serbo bosniache, comandate dal generale Ratco Mladic, penetrarono nella città di Sebrenica, enclave mussulmana in una zona serba, che il 16 aprile del 1993 il Consiglio di Sicurezza dell’ONU aveva dichiarato safe area.… leggi tutto

100 miliardi per le spese militari, ce lo chiede Meloni

È facile prevedere che, di fronte a un programma di riarmo che dovrebbe portare la spesa militare italiana dagli attuali 35 ad oltre 100 miliardi all’anno, ci sentiremo ripetere: ce lo chiede la Nato,  In realtà, non ce lo chiede la NATO, ce lo chiede Meloni.

Ce lo chiede l’Europa, ce lo chiede la Nato, quante volte i politici italiani hanno ripetuto questo mantra per giustificare delle scelte impopolari, attribuendone la responsabilità ad altri. È facile prevedere che, di fronte a un programma di riarmo che dovrebbe portare la spesa militare italiana dagli attuali 35 ad oltre 100 miliardi all’anno, ci sentiremo ripetere: ce lo chiede la Nato, abbiamo degli obblighi da rispettare. In realtà non ce lo chiede la Nato, ce lo chiede Meloni.… leggi tutto

Un memorandum da ripudiare

Continuare ad agevolare attraverso la collaborazione militare, le azioni genocidiarie di Israele a Gaza, non è soltanto una condotta illegale dal punto di vista costituzionale, ma assume i colori della complicità.

Dopo che un gruppo di giuristi ha notificato al governo italiano una formale diffida a non rinnovare il Memorandum d’intesa “tra il governo della Repubblica italiana ed il governo dello Stato di Israele in materia di cooperazione nel settore militare e della difesa”, sottoscritto a Parigi il 16 giugno 2003, e ratificato con la legge 17 maggio 2005 n. 94, è emerso un pezzo di verità sulla perdurante collaborazione dell’Italia con la macchina militare israeliana ed è stato subito scandalo.

Emergency ha lanciato un appello perché il governo italiano si attivi per Gaza chiedendo – fra le altre cose – di non rinnovare il memorandum, che in pochi giorni ha raccolto 200.000 firme.… leggi tutto

Se la Meloni abbaia alla CEDU

Senza una giurisdizione che le faccia rispettare, che cosa sono le Carte dei diritti se non parole di carta?

Non può passare sotto silenzio la lettera aperta, frutto di un’iniziativa politica promossa da Italia e Danimarca, a cui si sono accodati i primi ministri di Belgio, Repubblica Ceca, Austria, Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia. Per la prima volta un gruppo di paesi europei si ribella apertamente alla giurisdizione della Corte europea dei diritti dell’uomo, strumento di garanzia e di attuazione dei valori e dei principi espressi dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali; tali principi sono gli elementi portanti che definiscono l’identità dello Stato di diritto.… leggi tutto

Gaza: stop al Genocidio

Se quello che succede a Gaza è una vergogna per l’umanità, il silenzio complice del governo Meloni è una vergogna per tutti gli italiani. Basta silenzio, basta complicità, non c’è più tempo, bisogna agire #stopgenocidiogaza

Dopo 19 mesi di bombardamenti dal cielo da terra e dal mare contro una popolazione indifesa, dopo 53.000 morti accertati, fra cui 16.000 fanciulli, dopo la distruzione di tutte le infrastrutture civili indispensabili per la vita della popolazione, dopo aver ridotto alla fame la popolazione accerchiata nel ghetto di Gaza, avendo bloccato da oltre due mesi l’ingresso di cibo, acqua, medicine, combustibile – per dirla con Guccini – non è ancora sazia di sangue la belva umana. Il governo israeliano si appresta a lanciare una nuova offensiva di terra che prevede la rioccupazione di una larga parte della Striscia di Gaza al fine di ripulirla dagli abitanti da ammassare in un’area ristretta al sud.… leggi tutto

Ucraina: un aiuto mortale

Di fronte alla possibilità che si giunga ad un cessate il fuoco, il Parlamento europe si preoccupa di aiutare l’Ucraina a continuare la guerra seminando ostacoli ad una soluzione pacifica

C’è stato un vivace dibattito in ordine alle ultime votazioni del Parlamento europeo, a seguito del Consiglio europeo straordinario del 6 marzo e della presentazione da parte di Ursula Von der Leyen del piano “ReArm Europe”. Si è molto discusso delle spaccature verificatesi in seno alla maggioranza e all’opposizione. Hanno fatto specie le divisioni in casa PD poiché la metà dei deputati europei ha votato in dissenso rispetto alle indicazioni della segretaria Elly Schlein, che aveva espresso contrarietà al piano di riarmo dell’Europa.… leggi tutto

Morire per Kiev? No grazie!

La ovvia riprovazione per la brutalità con cui Trump si dedica a distruggere ogni forma di diritto nelle relazioni fra gli Stati per affermare il predominio della forza (la sua) come unica regola, non può fare da velo alle questioni reali che si celano dietro lo scontro fra il presidente Usa e Zelensky alla Casa Bianca

La ovvia riprovazione per la brutalità con cui Trump si dedica a distruggere ogni forma di diritto nelle relazioni fra gli Stati e nelle dinamiche interne dello Stato di diritto, per affermare il predominio della forza (la sua) come unica regola, non può fare da velo alle questioni reali che si celano dietro lo scontro fra il presidente Usa e Zelensky alla Casa Bianca. Non v’è dubbio che Trump ha allestito uno spettacolo scenico per bastonare e umiliare in mondovisione il suo vassallo ribelle Zelensky.… leggi tutto

Ucraina: il rischio della pace

La svolta di Trump sull’Ucraina è dettata da ragioni di convenienza e di affari, non certo da motivi umanitari. Cionostante può porre termine ad un orrendo spargimento di sangue. Ed è stupefacente che i vertici dell’UE non si rassegnino alla fine della guerra, perdendo così l’opportunità di mettere il treno della Storia sul binario di una pace vera e duratura

Sembra incredibile ma è vero. Di fronte al negoziato intrapreso da USA e Russia con l’obiettivo di porre fine al più presto a una inutile strage perpetrata per tre anni, che ha causato – sui due fronti – oltre un milione di morti, sofferenze inenarrabili, devastazioni incommensurabili e che ci ha portato sull’orlo di un conflitto nucleare, le Cancellerie dei paesi europei, i vertici dell’UE, i leader politici e il sistema dei media mainstream, vivono la prospettiva della fine dei combattimenti come un disastro politico che scompagina tutti i loro piani.… leggi tutto

Guerra in Ucraina: il Re è nudo

l’Ucraina ha condotto una guerra per procura per conto degli Usa e della Nato. In questa guerra gli ucraini hanno fornito il sangue, hanno mandato al massacro la propria gioventù; tutto il resto, l’addestramento delle truppe, le armi, le munizioni, la direzione strategica è stato fornito dall’alleanza occidentale.

La telefonata fra Putin e Trump segna una svolta nel conflitto Russia-Ucraina perché apre la strada del negoziato finora testardamente esclusa da tutti i cantori della guerra e, addirittura bandita da Zelensky per legge. Che il negoziato sia stato aperto da un colloquio diretto e che Zelensky sia stato solo “informato”, è la conferma che l’Ucraina ha condotto una guerra per procura per conto degli Usa e della Nato. In questa guerra gli ucraini hanno fornito il sangue, hanno mandato al massacro la propria gioventù; tutto il resto, l’addestramento delle truppe, le armi, le munizioni, la direzione strategica è stato fornito dall’alleanza occidentale.… leggi tutto

Al di sopra della legge

con il suo show di insulti alla magistratura Giorgia Meloni non ha fatto altro che rivendicare una arrogante pretesa di immunità dalle regole costituzionali dello Stato di diritto

Dopo l’imbarazzo per il caso Almasri, che appena rilasciato è stato generosamente ricondotto con un volo di Stato in Libia, dove potrà proseguire impunemente la sua carriera di torturatore stupratore, Giorgia Meloni ha deciso di passare all’attacco. Martedì 28 ha pubblicato un video sui suoi canali social dolendosi di aver ricevuto, assieme al ministro della Giustizia Carlo Nordio, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al sottosegretario Alfredo Mantovano, un “avviso di garanzia” per i reati di favoreggiamento e peculato in relazione alla vicenda del rimpatrio di Almasri.… leggi tutto

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