Uscire fuori dal tunnel: una proposta per la pace

La Palestina è stata già un Mandato britannico, oggi per la Striscia di Gaza si può resuscitare una sorta di Mandato affidato alle Nazioni Unite.

Qualsiasi reazione alla catastrofe che stiamo vivendo non può che partire da una rivisitazione del discorso pubblico. Deve essere respinta come totalmente falsa la narrazione dominante di uno Stato democratico costretto a stroncare un terrorismo diabolico che minaccia la sua stessa esistenza. Per quanto le incursioni compiute da Hamas il 7 ottobre possano facilmente essere assunte nella categoria del terrorismo e ricadere nel catalogo dei crimini contro l’umanità, non si può ignorare il fatto che esiste un popolo oppresso e uno Stato oppressore.… leggi tutto

Gaza: non è difesa è genocidio

Se l’obiettivo perseguito è quello della guerra per distruggere Gaza, identificata come il male assoluto, la condotta di Israele, anche in senso tecnico-giuridico, rientra nel concetto di “genocidio” come definito dalla Convenzione Onu del 9 dicembre 1948 per la prevenzione e repressione del delitto di genocidio

Siamo entrati nella terza settimana di guerra e la tempesta di fuoco scagliata da Israele contro la Striscia di Gaza non accenna a diminuire, anzi si intensifica con l’ingresso di mezzi corazzati e truppe di terra. Non si riesce a comprendere quale disegno politico guidi la reazione di Israele al di là dello spirito di vendetta per i massacri subiti dalla sua popolazione il 7 ottobre. Certamente non aiuta a capirlo quanto affermato da Netanyahu nella sua prima conferenza stampa dall’inizio del conflitto.… leggi tutto

Se 2.300 (annegati) vi sembran pochi

Notificare un divieto di soccorso alla nave Mare Jonio non scalfirà minimamente i flussi di immigrati/rifugiati che sbarcano sulle nostre coste ma, prima o poi i fantasmi delle mamme e dei bimbi annegati usciranno dal mare e verranno a chiederci conto della nostra disumanità.

Non v’è dubbio che quest’anno sia in atto un massiccio incremento del flusso dei profughi che sbarcano sulle coste italiane, come dimostrano le vicende di Lampedusa dove in sole 24 ore sono sbarcati oltre cinquemila profughi, un numero superiore alla popolazione dell’isola. Al punto che la Meloni ha sentito il bisogno di trascinare a Lampedusa la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen per ottenere assicurazioni improbabili dall’Unione Europea e lanciare proclami tanto minacciosi quanto velleitari. Quello che è rimasto in ombra è che, in queste circostanze straordinarie si è sviluppato un enorme sforzo di solidarietà che ha visto coinvolte nelle operazioni di soccorso e di prima accoglienza tutte le forze dell’ordine, le associazioni di volontariato, i privati cittadini e la diocesi di Agrigento.… leggi tutto

Se il dottor Morte porta i suoi doni a Kiev

accettando il pacco dono di Blinken, Zelensky si è impegnato a costruire tanti nuovi cimiteri di guerra e a sacrificare la “meglio gioventù” sull’altare della politica antirussa di Biden

Da molto tempo filtrano dagli Stati Uniti dubbi e voci di dissenso di diplomatici, militari ed accademici sulla politica di prolungamento della guerra in Ucraina portata avanti intransigentemente dall’amministrazione Biden (si veda l’appello di 15 personalità autorevoli pubblicato dal New York Times del 16 maggio). Perplessità accresciute dallo stallo della controffensiva Ucraina che conferma le previsioni “tecniche” del Capo di Stato maggiore USA, gen. Mark Milley, il quale già a novembre dello scorso anno aveva suggerito l’apertura di negoziati, visto che: “la vittoria ucraina” non era ottenibile”.… leggi tutto

Ripudiare la pace e giocare a scacchi con la morte

Dal ripudio della guerra, lascito della Resistenza, siamo passati al ripudio della pace. Sullo sfondo l’apocalisse nucleare

L’annunzio di pace della Resistenza è stato fatto proprio dai Costituenti che, con votazione quasi unanime, hanno decretato la cancellazione dello jus ad bellum dalle prerogative della sovranità espellendo la guerra, non dalla storia (non avrebbero potuto), ma almeno dall’ordinamento giuridico. Qui la Costituzione opera un’innovazione decisiva rispetto allo Statuto albertino, invadendo il campo della politica estera, che le Costituzioni dell’Ottocento avevano sempre considerato dominio riservato del sovrano. E lo fa gettando sul piatto il peso di valori e princìpi (il ripudio della guerra e la costruzione della pace e la giustizia fra le Nazioni) di grande spessore politico e morale, attraverso i quali viene costruita l’identità della Repubblica, il volto dell’Italia nelle relazioni internazionali.… leggi tutto

Ucraina: il piano di pace cinese e l’insipienza dei suoi detrattori

Coloro che in Italia e negli altri paesi europei invocano (a parole) delle iniziative diplomatiche per porre fine al conflitto, non dovrebbero lasciarsi sfuggire questa finestra di opportunità, offerta dal piano di pace cinese, prima che venga chiusa di nuovo e dovrebbero ribellarsi al veto di Biden sul cessate il fuoco.

Il 24 febbraio la diplomazia cinese ha presentato un documento in 12 punti volto a spingere Russia e Ucraina a cessare il fuoco e ad aprire un percorso negoziale per la composizione pacifica del conflitto e il ristabilimento di un quadro di sicurezza collettiva in Europa. A fronte di un cauto apprezzamento della Russia, il piano di pace cinese è stato immediatamente respinto da Washington, da Londra e da Bruxelles, che non lo hanno degnato neanche di un commento, salvo l’osservazione che non si tratta di un piano di pace vero e proprio ma solo un’indicazione generica di principi.… leggi tutto

Roger Waters al Consiglio di Sicurezza

Roger Waters, cofondatore dei Pink Floyd, è intervenuto alla riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite tenutasi l’ 8 febbraio 2023 a New York. In questi tempi oscuri in cui la politica ha assunto il linguaggio delle armi, ci voleva un musicista per ripristinare il linguaggio della politica.

In coincidenza temporale con l’avvio del festival di Sanremo si è verificato un evento eccezionale, che ha avuto come protagonista un artista che occupa un posto di primo piano nel proscenio della musica rock. Roger Waters, cofondatore dei Pink Floyd, è intervenuto alla riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite tenutasi l’ 8 febbraio 2023 a New York. Nelle riunioni del Consiglio di Sicurezza parlano gli ambasciatori degli Stati, possono essere invitati anche esperti di varie discipline, ma non era mai stato ammesso a parlare un musicista cantautore.… leggi tutto

Sanremo, non sono solo canzonette

L’intervento nel festival di Sanremo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky non farà che veicolare parole di odio contro il nemico e di esaltazione della guerra. È per questo, non per la commistione tra politica e canzonette, che va evitato. Dalla musica infatti ci aspettiamo, come spesso è accaduto, parole di pace e di speranza e non messaggi di propaganda bellica.

Da tempo immemorabile il Festival di Sanremo rappresenta la più seguita manifestazione popolare italiana. Ogni anno milioni di persone, seguono lo spettacolo trasmesso in mondovisione dalla Rai. Che piaccia o meno, il Festival esprime anche sul piano internazionale un aspetto della nostra identità culturale. Del resto l’Italia ha lanciato da Sanremo successi planetari che celebrano la vita, la felicità e l’amore. Non sono solo canzonette, il palcoscenico del festival è un’occasione ambita per messaggi di costume e di cultura varia che contribuiscono a delineare una sensibilità comune, uno specchio nel quale possono riconoscersi ampi strati della popolazione italiana.… leggi tutto

Iran e Brasile, i paradossi della democrazia

Un po’ dappertutto ci sono rigurgiti di fascismo che assediano democrazie consolidate e mettono in discussione i valori fondamentali portati dalle Costituzioni e dalle carte dei diritti. Il paradosso è che mentre in alcune parti del mondo si lotta per abbassare le forche, in altre parti del mondo, dove la civiltà giuridica le ha abbassate, si lotta per ripristinarle.

Un giorno che tornavamo dal lavoro vedemmo tre forche drizzate sul piazzale dell’appello (..) Tre condannati incatenati, e fra loro il piccolo pipel, l’angelo dagli occhi tristi. Le S.S. sembravano più preoccupate. Più inquiete del solito. Impiccare un ragazzo davanti a migliaia di spettatori non era un affare da poco. (..) Tutti gli occhi erano fissati sul bambino. Era livido, quasi calmo, e si mordeva le labbra. L’ombra della forca lo copriva.

I tre condannati salirono insieme sulle loro seggiole.leggi tutto

Iran: donna, vita, libertà

Iran: la dimensione popolare e diffusa delle proteste dimostra che è in atto una maturazione della società civile iraniana che non può essere più contenuta dalla struttura autoritaria e disumana del potere teocratico. C’è un intero popolo che lotta per la libertà e per il riscatto della dignità umana.

“Jin, jiyan, azadî” (donna, vita, libertà) è lo slogan che guida la straordinaria mobilitazione di protesta che sta attraversando tutta la società iraniana, a partire dal moto di indignazione scatenato dal femminicidio della donna curda Jîna Amini da parte delle guardie del regime di Teheran il 16 settembre. La mobilitazione guidata dalle donne si è estesa a macchia d’olio dalle città alle campagne, dalle università alle fabbriche, fino a culminare con la proclamazione di tre giorni di sciopero generale dal 5 al 7 dicembre, con una partecipazione che in alcune zone ha sfiorato il 100%.… leggi tutto

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