Una svolta di civiltà?

L’impennata dei contagi da Covid 19 registrata in questo scorcio di autunno in quasi tutti i paesi europei, non ha risparmiato l’Italia. Il coro di critiche che aveva accolto le pur blande prescrizioni imposte nell’ultimo DPCM, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 13 ottobre, è stato ammutolito dal balzo dei contagi giornalieri che ha superato la soglia delle giornate più nere dello scorso marzo quando, chiusi nelle nostre case, assistevamo stupiti al dilagare della pandemia. Ancora una volta la logica dura dei fatti ci ha fatto toccare con mano la fragilità del fattore umano e ci immerge nuovamente in una condizione di incertezza del futuro della quale speravamo di esserci liberati.… leggi tutto

La dimensione politica della fraternità

La fraternità è l’oggetto della seconda enciclica di papa Francesco (lettera del Santo Padre sulla fraternità e l’amicizia sociale) Fratelli tutti. La lettera si apre con le osservazioni sulle Ombre di un mondo chiuso. Nel mondo attuale i sentimenti di appartenenza a una medesima umanità si indeboliscono, mentre il sogno di costruire insieme la giustizia e la pace sembra un’utopia di altri tempi.(30)…Una tragedia globale come la pandemia del Covid-19 ha effettivamente suscitato per un certo tempo la consapevolezza di essere una comunità mondiale che naviga sulla stessa barca, dove il male di uno va a danno di tutti.leggi tutto

Annegare nel mare dell’indifferenza

Il 27 settembre la Chiesa cattolica ha celebrato la giornata mondiale del migrante e del rifugiato, istituita nell’ultima domenica di settembre per volere di Papa Francesco. Il tema dei diritti e della dignità dei migranti e dei rifugiati mai come quest’anno è stato di drammatica attualità.

Basti pensare che, nella settimana precedente, lungo la rotta dalla Libia all’Europa si sono verificate cinque stragi con almeno duecento morti. Dei cinque naufragi segnalati negli ultimi giorni, il più grave è avvenuto il 21 settembre e si è saputo solo il 26: 111 morti.… leggi tutto

Referendum: Vincere ma non convincere

Oggi si vota per tagliare 345 parlamentari: lo dobbiamo al Paese per dimostrare che la politica vuole davvero fare a meno di fannulloni e parolai televisivi”.

Questo è il messaggio che un ingenuo deputato 5S ha messo sul suo profilo FB il giorno delle votazioni, senza rendersi conto che quel messaggio spazzava via tutti gli artificiosi argomenti messi in campo dai sostenitori del SI e rendeva onore alla scelta di oltre sette milioni di elettori di votare No. In realtà l’inconsistenza delle ragioni avanzate per giustificare un taglio così incisivo della rappresentanza parlamentare, rende evidente che l’approvazione popolare della riforma si è basata esclusivamente sul sentimento antipolitico e sul disprezzo del Parlamento opportunamente cavalcato da un ceto politico miope ed irresponsabile. … leggi tutto

No all’umiliazione del Parlamento

Ormai è giunta al termine una breve ma intensa campagna elettorale, il 20 e 21 settembre saremo chiamati alle urne per approvare o respingere la riforma che modifica gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione al fine di ridurre il numero dei parlamentari: da 630 a 400 alla Camera dei Deputati, da 315 a 200 al Senato. Ormai tutti gli argomenti sono stati sviluppati, il dibattito pubblico ha fatto emergere il vuoto di motivazioni a base di questa riforma che affonda la sua possibilità di successo esclusivamente sul sentimento antipolitico di un’opinione pubblica che ha perso ogni fiducia nei meccanismi della democrazia rappresentativa e si sente espropriata di ogni potere da un ceto politico percepito come una casta.… leggi tutto

Se Trump spara sulla Corte

Gli Stati Parti del presente Statuto; Consapevoli che tutti i popoli sono uniti da stretti vincoli e che le loro culture formano un patrimonio da tutti condiviso, un delicato mosaico che rischia in ogni momento di essere distrutto; Memori che nel corso di questo secolo, milioni di bambini, donne e uomini sono stati vittime di atrocità inimmaginabili che turbano profondamente la coscienza dell’umanità; Riconoscendo che crimini di tale gravità minacciano la pace, la sicurezza ed il benessere del mondo; Affermando che i delitti più gravi che riguardano l’insieme della comunità internazionale non possono rimanere impuniti….leggi tutto

I numeri del referendum

E’ molto interessante la copertina del  Fatto quotidiano di ieri (3 settembre). Sotto il titolo: questi votano No, vengono pubblicate le facce in formato gigante di politici di lungo corso, provenienti da storie diverse (uno dei quali sta scontando una condanna per corruzione) ma accomunati dal No al taglio del Parlamento.

Il concetto è: sono i mostri della vecchia politica che si oppongono, come meglio specificato nelle pagine interne, dove compare anche la foto di Di Maio che strappa con soddisfazione una fila di poltrone di carta per festeggiare la storica riforma voluta dai 5 Stelle.… leggi tutto

Referendum costituzionale: è il tempo delle scelte

Ormai manca meno di un mese, il 20 e 21 settembre saremo chiamati alle urne per approvare o respingere la riforma che modifica gli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione al fine di ridurre il numero dei parlamentari: da 630 a 400 alla Camera dei Deputati, da 315 a 200 al Senato.

Non dimentichiamo che nell’ultima votazione alla Camera l’8 ottobre 2019 la riforma fu approvata quasi all’unanimità in quanto tutti i partiti si espressero a favore, salvo dissensi individuali.… leggi tutto

Disciplina ed onore o populismo anticasta?

Dopo che l’INPS ha lasciato filtrare la notizia dei 5 parlamentari che hanno chiesto (e tre di loro ottenuto) il bonus da 600 euro per l’emergenza economica da coronavirus, evitando di fornire i nomi, il tormentone politico di questa torrida estate è diventato la caccia  ai furbetti del bonus, additati al ludibrio popolare da quegli stessi leader che li hanno scelti e “nominati” deputati.

A scanso di equivoci va detto che la condotta dei 5 furbetti anche se non appare illegale perché, se effettivamente titolari di partita IVA, potevano chiedere il bonus erogabile senza alcun limite di reddito, è profondamente riprovevole.… leggi tutto

Da Hiroshima a Beirut

Proprio ieri è decorso il settantacinquesimo anniversario della strage atomica di Hiroshima. Alle 8:16 del 6 agosto 1945 a Hiroshima un lampo accecante vaporizzò in un attimo 140.000 vite umane, condannando i sopravvissuti a sofferenze inenarrabili seguite in molti casi da una morte straziante. L’orrore fu reiterato tre giorni dopo a Nagasaky.

Da allora l’umanità non ha più sperimentato lo strazio di un’esplosione nucleare a cagione dell’atteggiamento dell’opinione pubblica, animata da un sano tabù (quello che Gunther Anders chiamò la coscienza nucleare), che ha costretto le potenze nucleari a non fare uso dell’arma atomica.… leggi tutto

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