Respingere la controriforma della giurisdizione

L’oggetto della riforma, ingannevolmente denominata separazione delle carriere, è la riscrittura del titolo IV della Costituzione all’unico scopo di restringere o abbattere le garanzie di indipendenza dell’esercizio della giurisdizione.

La cosiddetta riforma della giustizia o separazione delle carriere(più esattamente “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare”) è legge, pur se ancora “in sospeso”, in attesa dell’esito del referendum oppositivo che si terra a marzo-aprile del prossimo anno.

Con la scontata approvazione, il 30 ottobre, da parte del Senato si è, infatti, concluso l’ier parlamentare del disegno di legge costituzionale proposto dal Governo Meloni. La riforma è stata accolta con grandi ovazioni dalla destra e Forza Italia ha intestato la riforma a Berlusconi, portando in processione per le strade di Roma l’effigie del defunto cavaliere come se fosse la Madonna Pellegrina.… leggi tutto

Referendum: i falsi slogan della giustizia giusta

Smantellando gli strumenti di contrasto alla criminalità, non si opera una riforma della giustizia, bensì una riforma contro l’amministrazione della giustizia, contro l’eguaglianza e i diritti delle persone

Questa settimana è arrivata la rituale pronuncia della Corte Costituzionale sull’ammissibilità delle richieste di referendum validate dalla Cassazione. Come succede sempre, data la rilevanza politica delle iniziative referendarie, le decisioni della Corte sono state oggetto di vivaci critiche ed hanno provocato forte delusione nei promotori delle iniziative respinte ed entusiasmo nei promotori delle richieste dichiarate ammissibili. Quest’anno sono rimasti fortemente delusi i radicali, promotori dei referendum aventi ad oggetto, secondo i proponenti, l’”eutanasia” e la “cannabis libera”. Hanno esultato invece i proponenti dei referendum sulla c.d.… leggi tutto

I Leoni del referendum

Le giaculatorie della Lega con le ricorrenti richieste di pene più severe e di trattamenti penali più afflittivi e di riduzione delle garanzie giudiziarie, sono rivolte esclusivamente nei confronti dei soggetti deboli (immigrati, rom, clochard), ad esse fa da contrappeso una accanita resistenza quando l’azione giudiziaria lambisce i colletti bianchi o il ceto politico

Con il deposito, avvenuto ieri, dei quesiti in Cassazione è iniziato il percorso dei sei referendum sulla giustizia promossi dal partito radicale e dalla Lega. Ci si potrebbe stupire di una iniziativa congiunta da parte di forze politiche che esprimono opzioni politico-culturali profondamente differenti sui temi della giustizia e dei diritti dei cittadini; opzioni che secondo un linguaggio corrente, vengono qualificate con le espressioni contrapposte di giustizialismo/garantismo. Si tratta di qualificazioni tanto imprecise quanto scorrette. In realtà il c.d. “giustizialismo” della Lega (e di Fratelli d’Italia) e il c.d.… leggi tutto

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