Giustizia: se la riforma si ispira al modello egiziano

L’esigenza della Meloni di addomesticare l’esercizio della giurisdizione per renderlo funzionale alle scelte politiche della maggioranza ha un solo difetto: si ispira al modello egiziano.

Il preannunciato referendum sulla legge di riforma costituzionale dell’assetto della magistratura chiamerà il corpo elettorale a pronunciarsi su questioni tecniche relative all’ordinamento giurisdizionale che per la gran parte dei cittadini risultano incomprensibili. Cosa interessa al cittadino comune della separazione delle carriere, della divisione in tre del Consiglio superiore della magistratura, della scelta per sorteggio dei membri togati di tali organismi? Per poter effettuare una scelta dovremo necessariamente affidarci all’interpretazione autentica delle ragioni della riforma come ci vengono prospettate dai suoi artefici.… leggi tutto

Respingere la controriforma della giurisdizione

L’oggetto della riforma, ingannevolmente denominata separazione delle carriere, è la riscrittura del titolo IV della Costituzione all’unico scopo di restringere o abbattere le garanzie di indipendenza dell’esercizio della giurisdizione.

La cosiddetta riforma della giustizia o separazione delle carriere(più esattamente “Norme in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare”) è legge, pur se ancora “in sospeso”, in attesa dell’esito del referendum oppositivo che si terra a marzo-aprile del prossimo anno.

Con la scontata approvazione, il 30 ottobre, da parte del Senato si è, infatti, concluso l’ier parlamentare del disegno di legge costituzionale proposto dal Governo Meloni. La riforma è stata accolta con grandi ovazioni dalla destra e Forza Italia ha intestato la riforma a Berlusconi, portando in processione per le strade di Roma l’effigie del defunto cavaliere come se fosse la Madonna Pellegrina.… leggi tutto

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