Per un punto Martin – Berlusconi perde la cappa

Nel gioco delle minacce, dei ricatti, delle intimidazioni contro le istituzioni (no a formalismi costituzionali, ha dichiarato Berlusconi, che, per sua stessa ammissione, considera la Costituzione un inferno), ogni giorno si dice e si nega di volere le elezioni immediate. I famosi cinque punti del nuovo programma essenziale approvato dal c.d. ufficio di Presidenza del Popolo della Libertà, agitati come una spada sulla testa dei parlamentari finiani, ai quali si chiede: “o inginocchiarsi o perire”, sono un’accozzaglia di slogan di pubblicità elettorale (la riduzione della pressione fiscale), di aspirazioni frustrate e di materiali tossici (come il rilancio della politica illegale di respingimento dei profughi africani nei campi di concentramento libici).… leggi tutto

I Comitati Dossetti per la Costituzione sull’ultimatum del presidente Berlusconi

Nel suo ultimatum del 20 agosto il presidente del Consiglio ha sferrato un durissimo attacco alla Costituzione affermando come irrevocabile una riforma costituzionale che non c’è mai stata e che è stata bocciata dai cittadini nel referendum costituzionale del 2006; “la novità che non può essere cancellata”, secondo Berlusconi, sarebbe l’avvenuto passaggio a una Repubblica presidenziale, con un presidente-primo ministro direttamente eletto dal “popolo sovrano” al di fuori delle forme e dei limiti della Costituzione affermati, come cardine di tutto il sistema, dall’art.… leggi tutto

Il manganello di Berlusconi contro il Quirinale

L’intervista dell’on. Maurizio Bianconi (vicepresidente dei deputati del PdL) pubblicata dal “Giornale” di famiglia del 15 agosto, con la quale si lancia al Presidente Napolitano l’accusa di “tradire la Costituzione”, è soltanto l’ultima – in ordine di tempo – bordata di un fuoco di sbarramento che è stato aperto contro il Presidente della Repubblica. Tale azione si è fatta ancora più intensa da quando Napolitano, interloquendo sulla crisi, ha rivendicato le prerogative che la Costituzione attribuisce al Presidente della Repubblica in materia di scioglimento anticipato delle Camere.… leggi tutto

La legge dell’oscuramento. Il Senato approva il bavaglio

L’esperienza storica italiana ci dimostra che per realizzare un mutamento di regime non è necessario il ricorso alle ami o un moto insurrezionale. Nel secolo scorso una maggioranza politica, che non si sentiva vincolata al rispetto della Costituzione dell’epoca (lo Statuto Albertino), attraverso alcuni provvedimenti legislativi approvati fra la fine del 1925 ed il 1926, conferì maggiori poteri al Presidente del Consiglio, trasformandolo in Primo ministro, normalizzò la magistratura espellendo i magistrati che si battevano per l’indipendenza del potere giudiziario, cancellò le autonomie politiche e sindacali, sciogliendo i sindacati e mettendo fuori legge i partiti politici di opposizione, realizzando così un nuovo regime politico.… leggi tutto

LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI?

Dalla criminalizzazione dell’emarginazione sociale alla decriminalizzazione del malaffare

Siamo tutti consapevoli che viviamo un tempo di crisi della legalità costituzionale alimentata dalla inusitata confusione fra potere economico, potere politico e potere mediatico. Il punto di massima crisi è rappresentato proprio dalla crisi della legge che ha cambiato natura attraverso un percorso che attraverso le c.d. leggi “ad personam” è pervenuto alla corruzione della funzione della legge. La funzione della legge come strumento di regolazione degli interessi per perseguire il bene pubblico è stata rinnegata da una politica che trasforma in legge gli interessi privati di una singola persona o di un ristrettissimo ceto di privilegiati, fino al punto da cancellare l’idea stessa che i pubblici poteri traggano la loro ragione di essere in funzione del bene pubblico.… leggi tutto

Il “processo breve” e la giurisdizione negata

Anche se corre l’anno 2010, noi stiamo vivendo una stagione politica che ci rimanda al 1984, l’anno immaginario nel quale George Orwell collocava la sua profezia nera. In 1984 il potere rovesciava i significati delle parole per far sparire le sue malefatte, al punto da chiamare ministero dell’amore la struttura che organizzava e praticava la tortura.
Evidentemente si è ispirato ad Orwell, l’on. Gasparri che ha intitolato la sua proposta di legge sul c.d. “processo breve” nientemeno che: “misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi, in attuazione dell’art.… leggi tutto

La Costituzione ed il giorno della memoria

Sono passati solo pochi giorni dal 27 gennaio, “Giorno della Memoria”, istituito con una legge del 2000: “al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei”. In occasione del Giorno della Memoria, la legge richiede che siano organizzate iniziative ed incontri, in particolare nelle scuole: “in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia, affinché simili eventi non possano mai più accadere”.

E’ proprio questo il messaggio che ci ha consegnato il premio nobel per la pace Elie Wiesel, testimone autorevole di quella tragedia e sopravvissuto all’inferno di Auschwitz, durante la celebrazione del giorno della memoria, che si è svolta a Montecitorio.… leggi tutto

Il partito dell’amore e la salute del giudice

La c.d. legge sul processo breve, orwellianamente denominata: ” misure per la tutela del cittadino contro la durata indeterminata dei processi, in attuazione dell’art. 111 della Costituzione e dell’art. 6 della Convenzione europea sui diritti dell’uomo” si è attirata critiche vivaci per la scelta discriminatoria di riservare il privilegio dell’estinzione del processo (e della punibilità) ad una ristretta categoria di privilegiati. In sostanza, nel suo impianto originario la legge rendeva sostanzialmente non punibili i reati tipici dei colletti bianchi (corruzione, concussione, truffa, peculato, etc), che, godendo di una difesa agguerrita, potevano facilmente portare il processo a loro carico sul binario morto dell’estinzione.… leggi tutto

L’inciucio sulla giustizia non è cosa buona e giusta

L’intervista di Giuliano Pisapia pubblicata sul manifesto del 22 dicembre (Sulla giustizia l’intesa è possibile Serve un garante) ha il pregio di essere una provocazione, non in senso politico, ma in senso semantico. Una forte provocazione al dibattito politico-istituzionale sulla giustizia che ci consente di avviare un confronto, fuori da ogni schematismo, sui temi caldi delle riforme dell’assetto del giudiziario, da sempre incombenti, ma di scarsa comprensione per la generalità degli italiani. Ed è proprio questa scarsa comprensione della portata concreta dei problemi agitati sotto il cielo delle riforme, che genera disorientamento e fratture anche nella sinistra d’opposizione.… leggi tutto

La Costituzione è la nostra Patria!

La parola Patria ci rimanda a due significati: quello di “Patrimonio” e quello di “Padri”.

Ebbene, che cos’è la Costituzione se non un patrimonio di beni pubblici repubblicani, che i Padri costituenti ci hanno consegnato perché noi ne potessimo godere senza dilapidarli e consegnarli, a nostra volta, alla generazioni future?

Se noi guardiamo al nostro paese non come ad un luogo geografico, ma come ad un luogo politico, come ad una comunità di cittadini organizzata in Stato, allora dobbiamo guardare alla Costituzione come alla nostra Patria.… leggi tutto

Facebook