Toglieteci tutto, ma non la democrazia!

Coordinamento per la Democrazia costituzionale

“Per liquidare i popoli si comincia con il privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un’altra cultura, inventa per loro un’altra storia. Dopo di che il popolo s’incomincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è stato. E il mondo intorno a lui lo dimentica ancora più in fretta!”.

Queste parole dello scrittore ceco Milan Kundera si attagliano in modo particolare al nostro Paese, dove da oltre 20 anni è in corso un processo di liquidazione della memoria che in questo tempo contorto si è trasformato in un vero e proprio uragano e si appresta a cogliere la sua vittoria definitiva attraverso una incisiva controriforma della democrazia costituzionale attuata mediante l’interazione fra la riforma elettorale e la revisione della Costituzione.… leggi tutto

Riforma della responsabilità civile. Indebolire il giudice rafforza la giustizia?

Adesso che è stata approvata la riforma della responsabilità civile dei magistrati, ci tocca assistere ad un diluvio di banalità che fanno eco alla legge, intonate sul ritornello: chi sbaglia paga. Addirittura sul tg di Sky è stato promosso un sondaggio che propone ai telespettatori la seguente domanda: “I magistrati dovranno rispondere dei loro errori? Sei d’accordo?”

Quello che stupisce in questo sondaggio non è che l’86% ha risposto di essere d’accordo, ma che il 14% si è espresso in disaccordo.… leggi tutto

Il crepuscolo di Re Giorgio

Più si diffonderanno senso di responsabilità e senso del dovere, senso della legge e senso della Costituzione, in sostanza senso della Nazione, più si potrà creare quel clima di consapevolezza e mobilitazione collettiva che animò la ricostruzione post-bellica.

Nel suo discorso di fine anno, in cui ha preannunciato le sue prossime dimissioni, il Presidente Napolitano ha concluso richiamando il senso della Costituzione.

Non possiamo che compiacerci se un Capo dello Stato che ha avuto il privilegio di essere eletto due volte, conclude la sua lunghissima missione richiamando il senso della Costituzione.… leggi tutto

Riforma elettorale: un passato che ritorna

Quest’anno la befana por­terà un dono molto vele­noso a tutti gli ita­liani: il 7 gen­naio infatti ini­zierà al Senato la discus­sione sulla nuova legge elet­to­rale, l’Italicum, por­tata in aula a tam­bur bat­tente, prima che venisse esau­rito l’esame in Com­mis­sione, per sod­di­sfare l’esigenza di Renzi di con­fe­zio­nare il regalo agli ita­liani prima che le Camere siano distolte dal lavoro legi­sla­tivo per l’elezione del capo dello Stato.

Com’è noto, molte ed auto­re­voli cri­ti­che sono state sol­le­vate nei con­fronti della prima ver­sione dell’Italicum con­cor­data fra Renzi e Ber­lu­sconi ed appro­vata, senza troppe varianti, dalla Camera dei Depu­tati.… leggi tutto

La cattiva scuola di Renzi e Giannini

Il 15 novembre è prevista la conclusione della consultazione sul progetto governativo di grande riforma della scuola italiana, pubblicato il 15 settembre e reclamizzato come la “buona scuola” di Matteo Renzi.

Un’intitolazione auto celebrativa che cancella, appropriandosene, un altro progetto di riforma complessiva del sistema scolastico, sorto con una proposta di legge di iniziativa popolare “per una buona scuola per la Repubblica”, frutto di un’elaborazione collettiva di insegnanti genitori ed esperti, che nel 2006 fu presentato alle Camere e successivamente riproposto come iniziativa legislativa da numerosi parlamentari.… leggi tutto

Il futuro è solo il passato che ritorna?

Il futuro è solo l’inizio è l’inquietante slogan della Leopolda che esprime bene la pulsione di coloro che guidano il Governo ad infrangere le barriere del presente per catapultare l’Italia in una nuova dimensione dove tutto è cambiato: le istituzioni, la società, lo Stato.

E’ stato annunciato un “cambiamento violento”, un rovesciamento totale degli equilibri di potere, di assetti consolidati, di tradizioni politiche, che consentirà – secondo la narrazione dominante – di far ripartire l’Italia, di recuperare efficienza e funzionalità al sistema Paese, schiacciando le resistenze corporative di sindacati, ceti professionali e corpi intermedi.… leggi tutto

Diritto è giustizia

Il 22 ottobre 2014 è una data storica, segna il punto più alto, raggiunto nel nostro ordinamento, della giurisdizione come funzione di garanzia dei diritti fondamentali. La sentenza n. 238/2014 della Corte Costituzionale travolge le consuetudini accomodanti e la ragione di Stato nelle relazioni internazionali, ripristinando la prevalenza del diritto sulla forza. Questo risultato straordinario è frutto di una sinergia virtuosa fra giurisdizione ordinaria e giurisdizione costituzionale, che ha consentito di superare gli ostacoli frapposti dalle Cancellerie.

Ma andiamo per ordine.… leggi tutto

L’abrogazione dell’art. 18 indebolisce la legalità

Il progetto di abolire le tutele previste dall’art. 18 non rappresenta un’innovazione che apre la strada al futuro ma una regressione ad un’epoca in cui le relazioni industriali erano regolate esclusivamente dai rapporti di forza a prescindere dal diritto.

Di fronte alle mistificazioni con le quali si tenta di ingannare l’opinione pubblica, occorre precisare che l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori non interviene sulla libertà di licenziamento, che resta regolata dal principio della giusta causa o del giustificato motivo; si tratta di una norma-sanzione che reprime il licenziamento ingiustificato, cioè illegale, eliminandone gli effetti.… leggi tutto

Meno ferie, più giustizia? L’insulto e la menzogna

Non si sono ancora spenti gli echi degli insulti che Berlusconi, Capo del Governo, scagliava – a reti unificate – sulla magistratura intera, che adesso il dolce stil novo di Arcore è stato prontamente raccolto dal nuovo Presidente del Consiglio. Dopo aver liquidato le riserve espresse dall’associazione magistrati sul progetto di “riforma della giustizia” con un elegantissimo: “br..che paura”, Renzi ha postato sul sito di Palazzo Chigi l’interpretazione autentica, per il popolo bue, della sua epocale riforma della giustizia civile: “meno ferie ai magistrati: giustizia più veloce”.… leggi tutto

La resistenza tradita

Nella settimana appena iniziata si giocherà una partita decisiva per la Repubblica. Quel progetto di scompaginare l’architettura dei poteri come disegnata dai costituenti, che è stato il chiodo fisso della grande riforma propugnata da Berlusconi, sfociata nella riforma della II parte della Costituzione che il popolo italiano ha bocciato con il referendum del 25/26 giugno del 2006, sta per andare in porto con nuove forme e grazie ad un nuovo attore politico. Per quanto articolato diversamente, si tratta dello stesso progetto politico-istituzionale.… leggi tutto

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