Sanremo, non sono solo canzonette

L’intervento nel festival di Sanremo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky non farà che veicolare parole di odio contro il nemico e di esaltazione della guerra. È per questo, non per la commistione tra politica e canzonette, che va evitato. Dalla musica infatti ci aspettiamo, come spesso è accaduto, parole di pace e di speranza e non messaggi di propaganda bellica.

Da tempo immemorabile il Festival di Sanremo rappresenta la più seguita manifestazione popolare italiana. Ogni anno milioni di persone, seguono lo spettacolo trasmesso in mondovisione dalla Rai. Che piaccia o meno, il Festival esprime anche sul piano internazionale un aspetto della nostra identità culturale. Del resto l’Italia ha lanciato da Sanremo successi planetari che celebrano la vita, la felicità e l’amore. Non sono solo canzonette, il palcoscenico del festival è un’occasione ambita per messaggi di costume e di cultura varia che contribuiscono a delineare una sensibilità comune, uno specchio nel quale possono riconoscersi ampi strati della popolazione italiana.… leggi tutto

Anche i Leopard hanno un cuore

L’uomo ha un difetto: può pensare.
I tempi moderni ci dimostrano che la società e la scienza hanno fatto passi da gigante per eliminare questo difetto, soprattutto dai vertici politici. Il ceto politico dei principali paesi europei se ne presenta immune, sia a livello di governi, che di Parlamenti e di partiti politici.

Generale, il tuo carro armato è una macchina potente

Spiana un bosco e sfracella cento uomini

Ma ha un difetto:

ha bisogno di un carrista.(.)

Generale, l’uomo fa di tutto

L’uomo può volare e può uccidere

Ma ha un difetto:

può pensare.

La querelle sui carri armati tedeschi Leopard 2 che la Germania si rifiuta di inviare in Ucraina per la battaglia finale fra il bene ed il male, mi ha fatto ritornare in mente la poesia di Bertold Brecht, che elogia quel difetto che può inceppare anche le più temibili macchine da guerra: l’uomo.… leggi tutto

Autonomia differenziata: se la conosci la eviti

Per contrastare il progetto dell’Autonomia differenziata è necessario riconsiderare in maniera critica la riforma del titolo V della Costituzione per rimediare agli errori commessi. A tal fine, il Coordinamento per la democrazia costituzionale ha presentato una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare, recante una modifica degli art. 116.3 e 117 che cancella la natura pattizia della procedura, rendendola reversibile, e restituisce allo Stato materie strategiche per il sistema paese, come l’istruzione, il lavoro, la previdenza, la salute, l’energia.

Il treno che porterà alla realizzazione dell’insano progetto dell’autonomia differenziata è già partito.
Lo ha messo sui binari il Ministro Calderoli che ha trasmesso ufficialmente a Palazzo Chigi il testo della sua proposta di “legge di attuazione” sulla formazione delle intese di cui all’art. 116.3 Cost. per l’attribuzione di una maggiore autonomia a regioni che la richiedano, con l’intenzione di farlo approvare entro la fine del mese di gennaio.
La possibilità di concedere alle Regioni non a statuto speciale “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia “la c.d.… leggi tutto

Iran e Brasile, i paradossi della democrazia

Un po’ dappertutto ci sono rigurgiti di fascismo che assediano democrazie consolidate e mettono in discussione i valori fondamentali portati dalle Costituzioni e dalle carte dei diritti. Il paradosso è che mentre in alcune parti del mondo si lotta per abbassare le forche, in altre parti del mondo, dove la civiltà giuridica le ha abbassate, si lotta per ripristinarle.

Un giorno che tornavamo dal lavoro vedemmo tre forche drizzate sul piazzale dell’appello (..) Tre condannati incatenati, e fra loro il piccolo pipel, l’angelo dagli occhi tristi. Le S.S. sembravano più preoccupate. Più inquiete del solito. Impiccare un ragazzo davanti a migliaia di spettatori non era un affare da poco. (..) Tutti gli occhi erano fissati sul bambino. Era livido, quasi calmo, e si mordeva le labbra. L’ombra della forca lo copriva.

I tre condannati salirono insieme sulle loro seggiole.leggi tutto

l’Atlantismo felpato del Presidente Mattarella

Nel messaggio di fine anno il Presidente Mattarella è riuscito ad esprimere l’approvazione totale per la guerra per procura combattuta dalla NATO contro la Federazione russa senza eccitare gli spiriti all’odio antirusso come fanno i divulgatori dello spirito bellico.

Nel messaggio  di fine anno del Presidente Mattarella, quello che mi ha veramente entusiasmato è questo passaggio: “« L’Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai, sorgente di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra.”

Nooo! Ho sbagliato Presidente, quello era il messaggio di fine anno (1978) di Sandro Pertini.… leggi tutto

Terrorista chi?

Qualificando la Russia come “Stato terrorista”, è stato compiuto un altro passo in avanti nello scontro politico-militare con la Russia ed un passo indietro rispetto alla possibilità di ricercare un’intesa di pace. Anzi sono state poste le premesse perché la guerra continui anche dopo il cessate il fuoco. Infatti, come sarà possibile ristabilire una convivenza pacifica in Europa se l’interlocutore è uno “Stato terrorista”?

Dal 18 al 21 novembre si è svolta a Madrid la 68ma sessione annuale dell’Assemblea parlamentare della Nato. Si tratta di un organo ausiliare del tutto irrilevante che non ha alcuna voce in capitolo nelle scelte che vengono compiute nell’ambito della Nato, salvo un ruolo meramente decorativo per abbellire con una spruzzata di consenso parlamentare le decisioni altrui. Quindi non sarebbe neanche il caso di parlarne, ma questa volta, con la guerra in corso, l’Assemblea parlamentare ha alzato la voce per superare il fragore degli annunci bellicosi in campo.… leggi tutto

Come e quando la guerra finirà?

Il Presidente ucraino Zelensky ci ha fatto sapere che: “”Solo quando la bandiera ucraina sventolerà di nuovo sulla Crimea liberata il mondo potrà sentirsi sicuro e dire che la guerra è finita.”

Ormai abbiamo superato gli otto mesi di guerra, senza che vi sia stato un solo giorno di tregua. Se alla controffensiva ucraina la Russia ha risposto mobilitando da trecentomila a un milione di coscritti e riprendendo bombardamenti in larga scala su Kiev ed altre città, diretti soprattutto contro le infrastrutture elettriche, l’Ucraina, dopo il ponte di Kerch, il 29 ottobre ha colpito un’altra volta in Crimea, con l’attacco alla base della flotta russa a Sebastopoli. Si è trattato dell’attacco più massiccio dall’inizio del conflitto, portato con armi particolarmente sofisticate, come i droni subacquei (forniti dalla Royal Navy), che ha provocato danni a quattro unità, compresa la nave ammiraglia.… leggi tutto

E’ NATO un nuovo partito

La scissione provocata da Di Maio è un’operazione simile a quella realizzata da Cossiga che nel 1998 determinò la nascita di un gruppo politico funzionale alla NATO per consentirle di condurre l’attacco contro la Jugoslavia, punto di inizio della nuova guerra fredda che ci ha portato alla situazione attuale.

La scissione del movimento 5 stelle annunciata dal ministro degli esteri Di Maio nella notte del 21 giugno è stata accolta calorosamente dai principali media, come una manna caduta dal cielo sulla testa del governo Draghi. Luigi Di Maio, se n’è andato portandosi dietro un folto gruppo di parlamentari (50 deputati e 10 senatori), battezzando questo nuovo aggregato politico “Insieme per il futuro ”. Certamente l’esigenza di garantirsi il proprio futuro è stato uno dei motori che ha acceso la fuga del Ministro degli esteri, condannato ad uscire di scena per il limite del doppio mandato e per la sua rivalità insuperabile con l’attuale capo politico dei 5 stelle.… leggi tutto

Cercasi leader capace di dire no ai latrati della NATO

Da Gerusalemme a Berlino il mondo sembra impazzito. L’espansione del dispositivo americano al territorio della Finlandia mette a stretto contatto due potenze nucleari ostili e ci espone al rischio della terza guerra mondiale.

Le campane della Cattedrale di Nostra Signora dell’Annunciazione a Gerusalemme suonavano a morto mentre una folla enorme si apriva al passaggio del feretro di Shireen Abu Akleh lungo tutto il tragitto da Sheikh Jarrah fino alla Cattedrale nella città vecchia di Gerusalemme, quando sono entrati in azione i picchiatori della polizia israeliana che hanno lanciato granate assordanti e hanno aggredito il corteo con i manganelli, arrivando a bastonare persino gli uomini che portavano il feretro in spalle. La bara è oscillata ed è stata sul punto di cadere in terra.… leggi tutto

“Vincere”: il conto arriva alla fine

a Ramstein, il 26 aprile, è partita la fase due della guerra che si pone l’obiettivo di porre le forze armate ucraine, in grado di pervenire alla sconfitta della Russia, sia pure a prezzo di un conflitto destinato a durare mesi, se non anni. Ma la Storia insegna che i conti spesso non tornano

La parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti. Essa già trasvola ed accende i cuori dalle Alpi all’Oceano Indiano: vincere! E vinceremo!, per dare finalmente un lungo periodo di pace con la giustizia all’Italia, all’Europa, al mondo”.

Così Mussolini il 10 giugno del 1940. Anche allora la guerra trovava giustificazione nella promessa della pace. In effetti l’Europa, dopo quella guerra, ha goduto di un lungo periodo di pace che è durato (messa fra parentesi la guerra della NATO nei Balcani) dal 9 maggio 1945 al 24 febbraio 2022.… leggi tutto

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