Giurisdizione e crimini nazisti

La Consulta ha messo la parola fine alle azioni civili per il risarcimento dei danni a favore delle vittime dei crimini commessi dalle truppe del Terzo Reich

La Consulta e i compromessi sui crimini di guerra nazisti

DI DOMENICO GALLO E LUCA BAIADA*

4 AGOSTO 2023

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Una lunga vicenda storico-giudiziaria è arrivata a una battuta d’arresto negativa con la sentenza n. 159 della Corte Costituzionale, depositata il 21 luglio. A molti anni di distanza dai fatti, l’eco delle stragi naziste in Italia e delle deportazioni degli schiavi di Hitler è pervenuta nei Tribunali e nelle Corti italiane. Una sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione del 2004 (caso Ferrini) ha operato uno straordinario avanzamento di civiltà giuridica, riconoscendo che per quegli atti che più profondamente feriscono la dignità umana, come i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità, non vale la tradizionale immunità giurisdizionale degli Stati.… leggi tutto

Il “Berufverbot” che la Magistratura applica a se stessa

Nello scontro politica-magistratura, per quanto l’ANM, con il suo Presidente, si sforzi di tenere la barra dritta lungo la rotta della Costituzione, il corpo dei magistrati non si presenta compatto nel difendere le garanzie costituzionali. Se il Ministro Nordio sogna di applicare il “Berufverbot” al corpo dei magistrati, senza riuscirvi, nell’interno della magistratura, si è levato un vento di normalizzazione che porta ad applicare a se stessa il “Berufverbot”, anticipando il potere politico.

Si è da poco conclusa l’avventura umana di Silvio Berlusconi, ma appena celebrati i funerali è ripreso a soffiare fortissimo il vento del Berlusconismo. Questo nuovo Governo, avendo il Ministro Nordio come uomo di punta, ha ripreso il percorso di manipolazione del giudiziario che Berlusconi aveva perseguito, con alterne vicende, in tutta la sua carriera politica. L’asse portante di questo percorso è quello di neutralizzare il controllo giudiziario rispetto agli abusi dei ceti dirigenti, politici, affaristici o imprenditoriali. In altre parole depotenziare l’incisività dello strumento penale nei confronti dei reati dei c.d.… leggi tutto

Mettete dei fiori nei vostri cannoni

Ammettere l’Ucraina comporta una possibilità molto reale di guerra (compresa la guerra nucleare) con la Russia”. L’’unico che non l’ha capito è proprio il Segretario generale della NATO, Stoltenberg, la figura politica che più si avvicina al personaggio del dr. Stranamore, del noto film di Stanley Kubrick.

era scritto in un cartello/ sulla schiena di ragazzi/ che senza conoscersi/ di città diverse/ socialmente differenti/ in giro per le strade della loro città/ cantavano la loro proposta.            

Così cantavano i Giganti nel 1967 interpretando i sentimenti di pace che percorrevano i giovani che, al di quà e al di là dell’Atlantico, contestavano la barbarie della guerra del Vietnam, aprendo la strada a quella grande rivoluzione politica e culturale passata alla Storia come movimento del 68.

La più grande povertà dell’epoca drammatica in cui stiamo vivendo è l’impossibilità di dare voce ai sentimenti di pace che sono radicati nel senso comune, prima ancora che nel cuore, dei popoli.… leggi tutto

Cessate il fuoco: la parola alla diplomazia

Un documento di diplomatici e generali, di giornalisti ed intellettuali che trae le conclusioni del Convegno del 30 giugno e sollecita i parlamentari ad attuare una svolta politica, reclamando il cessate il fuoco e l’apertura di negoziati

  1. Dal convegno “Guerra o pace?”, svoltosi in una sala del Senato il 30 giugno scorso, sono emerse le conclusioni riflesse in questo documento, con il quale si intende contribuire a dare rappresentanza sociale e politica ai sentimenti di pace che percorrono l’opinione pubblica e raccogliere le adesioni di coloro che ne condividano il contenuto.
  2. Nel perdurare del conflitto in Ucraina, ci rivolgiamo ai parlamentari italiani per promuovere un cessate-il-fuoco presidiato da forze dell’ONU con la supervisione dell’OSCE, e il simultaneo avvio di negoziati per una conferenza di pace e sicurezza in Europa.
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Guerra o Pace? Quali scelte politiche per riportare la pace in Europa

 La pretesa di pervenire alla pace attraverso la “vittoria”, frutto del fondamentalismo della ragione politica, sta dimostrando tutta la sua tragica impotenza, alimentando una strage insensata e senza fine e danni ambientali incommensurabili, che hanno fatto parlare di “ecocidio

Vincere! Nel nostro tempo drammatico questa parola d’ordine è ritornata in auge, emergendo dalle nebbie del passato. Ora come allora, essa trasvola e accende i cuori delle élite politiche, attraversa l’Atlantico, l’Oceano indiano, il Mar Baltico, il canale della Manica, il Mar Nero. Si trasmette da Stoltemberg (segretario Nato) a Von der Layen (Presidente della Commissione Europea), da Metsola (Presidente del Parlamento europeo), a Michel (Presidente del Consiglio europeo), a Borrell (Alto Rappresentante UE per gli affari esteri). Plana a Strasburgo, infiammando i cuori dei deputati europei, che esortano gli Stati membri ad incrementare con sistemi d’arma sempre più performanti l’assistenza militare al governo ucraino per avvicinare l’ora della “vittoria”.… leggi tutto

Sventare la Pace?

Adesso sappiamo che nel marzo aprile del 2022 le Cancellerie dei principali paesi occidentali si sono mosse occultamente per sventare la pace, cioè per evitare che la sciagurata impresa bellica intrapresa dalla Russia, si potesse rapidamente concludere con un accordo di pace, che ponesse le basi per la convivenza pacifica fra le due Nazioni.

Nell’era della comunicazione, in cui siamo interconnessi con tutto il mondo e possiamo ricevere qualunque notizia in tempo reale, ancora una volta viene fuori che le Cancellerie delle grandi potenze agiscono nel modo più occulto possibile e tengono rigorosamente nascoste le loro scelte di guerra che passano sulla testa dei popoli. Noi credevamo che la diplomazia segreta, intessuta sulla pelle dei popoli appartenesse al passato, com’ è avvenuto durante la Prima guerra mondiale quando, attraverso un Trattato segreto stipulato a Londra  il 26 aprile 1915, un piccolo Re, concordò, all’insaputa del Parlamento e dell’opinione pubblica, l’entrata dell’Italia in guerra, ben sapendo che avrebbe determinato la morte di centinaia di migliaia dei suoi sudditi.… leggi tutto

La Corte penale internazionale ed il fantasma di Putin

Un mio saggio pubblicato sul n. 68 della Rivista Alternative per il socialismo, Castelvecchi editore, €.15,00

Il 17 marzo scorso la Pre-Trial Chamber della Corte penale internazionale ha emesso due mandati di cattura in relazione ai crimini di guerra commessi nel corso del conflitto in Ucraina. Il primo riguarda il Presidente della Federazione russa Vladimir Putin, il secondo riguarda una sua collaboratrice, Maria Alekseyevna Lvova-Belova, Commissario per i diritti dei bambini. Entrambi sono accusati del crimine di deportazione illegale di bambini dai territori occupati dell’Ucraina.

La notizia dell’incriminazione di Putin è piombata come una bomba sugli attori del conflitto ed i loro alleati ed ha suscitato un’esplosione di opposti commenti, di entusiasmo, di riprovazione, di preoccupazione, di timore per gli ulteriori rischi. … leggi tutto

L’Italia per la pace, quei tre referendum desaparecidos

La raccolta delle firme sui quesiti referendari è uno degli strumenti attraverso il quale si può coagulare ed esprimere il dissenso del popolo italiano per la necropolitica che ci porta in guerra

Dal 22 aprile è in corso, nel totale silenzio dei media, la raccolta delle firme per indire tre referendum abrogativi, diretti, in due casi, a impedire la fornitura di armi all’Ucraina e ad ogni altro soggetto coinvolto in guerre e conflitti e, nel terzo, a contrastare lo smantellamento del Servizio sanitario nazionale.  I tre quesiti referendari sono promossi da due diversi Comitati, “Generazioni future” (che ha proposto il quesito relativo all’abrogazione dell’art. 1 del decreto legge 2 dicembre 2022 n. 185, convertito in legge n.… leggi tutto

ASAP: chi era costui?

per sostenere le imprese della difesa nella produzione di munizioni e missili destinati all’Ucraina, il provvedimento in discussione al Parlamento europeo prevede la possibilità di disapplicare le norme in materia ambientale, di tutela della salute umana e della sicurezza sul luogo di lavoro e consente agli Stati membri di distrarre i Fondi sociali e quelli del PNRR per la produzione di armi.

ASAP è una sigla che nel linguaggio delle semplificazioni riassume l’aforisma “As soon as possible”, che indica la necessità di fare qualcosa il più presto possibile. Una somma urgenza è l’imperativo che ha dettato la proposta di un atto legislativo formulata dalla Commissione al Parlamento europeo, indicata con il medesimo acronimo di ASAP (Act to Support Ammunition Production).

Secondo il commissario europeo Thierry Breton, si tratta di un piano «mirato a sostenere direttamente, con i fondi UE, lo sviluppo dell’industria della difesa, per l’Ucraina e per la nostra sicurezza».… leggi tutto

Zelensky a Roma: Vincere non porta bene

Non c’è bisogno di intercettazioni per comprendere quanto sia pericoloso il delirio di onnipotenza di Zelensky, che vuole portare alle estreme conseguenze la guerra con la Russia, rifiutando ogni negoziato

“Vincere! E vinceremo, per dare finalmente un lungo periodo di pace con la giustizia all’Italia, all’Europa, al mondo”.

Non l’ha detto Zelensky il 13 maggio dalla terrazza del Vittoriano a Roma, l’ha detto Mussolini dal balcone di Piazza Venezia il 10 giugno. In verità  Zelensky se non ha usato le stesse parole del Duce, tuttavia ha utilizzato il medesimo registro linguistico e ideologico.

La pace come frutto della vittoria, la vittoria come frutto della disfatta militare (e politica) del nemico. La pace può essere raggiunta solo con la vittoria e solo la vittoria può rendere la pace “giusta”.… leggi tutto

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