Dov’è la vittoria?

la scelta politica di proseguire la guerra ad oltranza (finchè Zelensky vorrà) significa puntare ad un massacro senza senso e senza nessuno sbocco, come fu la guerra di Corea, che si concluse con un armistizio lasciando inalterata la linea del fronte, dopo aver provocato quasi tre milioni di morti

La settimana appena trascorsa ha visto l’intrecciarsi polifonico di voci delle autorità politiche, dei massimi dirigenti delle istituzioni europee, di capi di Stato, di vicecapi, dei plenipotenziari delle principali nazioni occidentali e si è conclusa con la sfida quasi in diretta fra Putin e Biden il 21 febbraio.

Nel campo occidentale tutti hanno cantato in coro appassionatamente l’inno alla guerra in corso invocando la vittoria. Quando più Nazioni si affacciano sul palcoscenico della Storia e si agitano invocando la vittoria vuol dire che la pace non è a portata di mano.… leggi tutto

Se le assemblee parlamentari chiamano alla guerra

Qualificando la Russia come “Stato terrorista”, il Parlamento Europeo ha compiuto un altro passo in avanti nel girone infernale della guerra ed un passo indietro rispetto alla possibilità di ricercare un’intesa di pace.

La guerra che sta massacrando l’Ucraina ha conosciuto una nuova escalation di sofferenza e di terrore. La nuova strategia militare della Russia che ha scatenato un diluvio di missili contro gli impianti di produzione di energia elettrica, ha provocato l’allarme dell’Organizzazione mondiale della Sanità. L’OMS ha denunziato che è a rischio la vita di milioni di persone perché “il freddo può uccidere” dal momento che 10 milioni di persone in Ucraina sono senza elettricità e riscaldamento a temperature che con tutta probabilità scenderanno a -20°C in alcune parti del Paese.… leggi tutto

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