Escalation: un nuovo passo avanti

Il 20 gennaio a Ramstein è stato compiuto un nuovo passo avanti nell’escalation del conflitto dalla Santa Alleanza a guida USA che ha deciso di elevare ancora di più il livello degli armamenti da fornire a Kiev per consentirgli di “vincere” la guerra.

Il 20 gennaio a Ramstein è stato compiuto un nuovo passo avanti nell’escalation del conflitto dalla Santa Alleanza a guida USA che ha deciso di elevare ancora di più il livello degli armamenti da fornire a Kiev per consentirgli di “vincere” la guerra. L’unica nota stonata è stata la resistenza della Germania che non ha acconsentito alla fornitura all’Ucraina dei carri armati Leopard 2, malgrado le insistenze di GB, Polonia e Paesi baltici e le raccomandazioni di Stoltenberg/Stranamore. Una resistenza destinata a durare solo quattro giorni e a venir meno a fronte dell’annuncio di Biden che gli USA si apprestano ad inviare i loro Abrams.… leggi tutto

Autonomia differenziata: se la conosci la eviti

Per contrastare il progetto dell’Autonomia differenziata è necessario riconsiderare in maniera critica la riforma del titolo V della Costituzione per rimediare agli errori commessi. A tal fine, il Coordinamento per la democrazia costituzionale ha presentato una proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare, recante una modifica degli art. 116.3 e 117 che cancella la natura pattizia della procedura, rendendola reversibile, e restituisce allo Stato materie strategiche per il sistema paese, come l’istruzione, il lavoro, la previdenza, la salute, l’energia.

Il treno che porterà alla realizzazione dell’insano progetto dell’autonomia differenziata è già partito.
Lo ha messo sui binari il Ministro Calderoli che ha trasmesso ufficialmente a Palazzo Chigi il testo della sua proposta di “legge di attuazione” sulla formazione delle intese di cui all’art. 116.3 Cost. per l’attribuzione di una maggiore autonomia a regioni che la richiedano, con l’intenzione di farlo approvare entro la fine del mese di gennaio.
La possibilità di concedere alle Regioni non a statuto speciale “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia “la c.d.… leggi tutto

L’anno che verrà

L’anno che verrà non si presenta sotto i migliori auspici.
Tuttavia se il barometro del tempo politico volge a tempesta, non è questo il momento di abbandonarsi allo sconforto. Al contrario è proprio nelle situazioni più disperate che nei popoli può venire fuori un’energia insospettata.

L’avvento dell’anno nuovo generalmente viene accompagnato da un’aspettativa esistenziale che ogni anno si ripete. Ai piedi dell’anno che verrà si depongono tutte le illusioni, le amarezze ed i dolori che ci hanno accompagnato nell’anno appena trascorso col desiderio di sbarazzarcene ed iniziare una nuova vita sotto il segno della speranza.

Quest’anno è difficile ripetere i soliti riti propiziatori perché all’orizzonte infuria un tempesta che non accenna a placarsi. Il 2022, con nostro grande stupore, ha visto ritornare la guerra in Europa.… leggi tutto

Una tregua: almeno a Natale

In prossimità dell’avvento del Natale diventa ancora più scandaloso questo massacro organizzato fra due popoli fratelli che condividono la medesima fede in Cristo.

Il viaggio trionfale di Zelensky a Washington annunzia anche ai ciechi e ai sordi che il conflitto in atto è una guerra degli USA contro la Russia combattuta per interposta persona, anzi per interposto popolo. Zelensky ha annunciato al Congresso americano la sua indefettibile intenzione di combattere fino alla vittoria per “sconfiggere il Cremlino sul campo di battaglia”. Quindi ha precisato – fra gli applausi-  che: “La vittoria dell’Ucraina sarà anche la vittoria dell’America”. Zelensky ha osservato: “Fra pochi giorni è Natale.… leggi tutto

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Secondo il governo Ucraino: “C’è solo un modo per porre fine alla guerra: sconfitte militari della Russia sul campo di battaglia + esaurimento dell’economia russa per le sanzioni + isolamento della Russia sui mercati mondiali + sabotaggio interno nella Federazione Russa = vittoria”

Niente di nuovo sul fronte occidentale è il dolente romanzo autobiografico scritto nel 1929 dal tedesco Erik Maria Remarque, nel quale vengono descritte le atrocità della guerra sul fronte occidentale e denunziata la vacuità dei miti patriottici che avevano fatto da schermo ad un’esperienza orribile di totale disumanizzazione. Inutile dire che il romanzo non entusiasmò gli alfieri politici della disumanizzazione, infatti i nazisti misero al bando lo scrittore, che fu costretto a riparare in Svizzera, e bruciarono tutte le sue opere sulla Bebelplatz di Berlino il 10 maggio 1933.… leggi tutto

Iran: donna, vita, libertà

Iran: la dimensione popolare e diffusa delle proteste dimostra che è in atto una maturazione della società civile iraniana che non può essere più contenuta dalla struttura autoritaria e disumana del potere teocratico. C’è un intero popolo che lotta per la libertà e per il riscatto della dignità umana.

“Jin, jiyan, azadî” (donna, vita, libertà) è lo slogan che guida la straordinaria mobilitazione di protesta che sta attraversando tutta la società iraniana, a partire dal moto di indignazione scatenato dal femminicidio della donna curda Jîna Amini da parte delle guardie del regime di Teheran il 16 settembre. La mobilitazione guidata dalle donne si è estesa a macchia d’olio dalle città alle campagne, dalle università alle fabbriche, fino a culminare con la proclamazione di tre giorni di sciopero generale dal 5 al 7 dicembre, con una partecipazione che in alcune zone ha sfiorato il 100%.… leggi tutto

Fermare l’inutile strage:adesso

L’Unione Europea ha deliberato sanzioni gravissime per frenare l’attività bellica della Federazione russa, adesso è giunto il momento di frenare le pulsioni belliciste del governo di Kiev per indurlo al negoziato. Ogni giorno di guerra in più la morte falcia migliaia di vite

Dal 24 febbraio la guerra divampa nel teatro ucraino senza che ci sia stato un solo giorno di tregua.

La guerra, come ci ricorda Kelsen, consiste in un omicidio di massa. Da nove mesi ogni giorno vengono compiuti centinaia, se non migliaia di omicidi. Secondo un comunicato di Kiev del 28 novembre dall’inizio del conflitto sono stati uccisi 89.900 soldati russi, nel corso delle ultime 24 ore ne sono stati uccisi 590. E’ molto probabile che analoghe siano state le perdite subite da parte ucraina, mentre, sempre secondo Kiev, sono stati uccisi 441 bambini ucraini.… leggi tutto

Se le assemblee parlamentari chiamano alla guerra

Qualificando la Russia come “Stato terrorista”, il Parlamento Europeo ha compiuto un altro passo in avanti nel girone infernale della guerra ed un passo indietro rispetto alla possibilità di ricercare un’intesa di pace.

La guerra che sta massacrando l’Ucraina ha conosciuto una nuova escalation di sofferenza e di terrore. La nuova strategia militare della Russia che ha scatenato un diluvio di missili contro gli impianti di produzione di energia elettrica, ha provocato l’allarme dell’Organizzazione mondiale della Sanità. L’OMS ha denunziato che è a rischio la vita di milioni di persone perché “il freddo può uccidere” dal momento che 10 milioni di persone in Ucraina sono senza elettricità e riscaldamento a temperature che con tutta probabilità scenderanno a -20°C in alcune parti del Paese.… leggi tutto

Sabato 5 novembre: tutti in piazza per la pace

A Roma il 5 novembre la manifestazione di Europe for peace. E’ importante esserci tutti, è questo il tempo di gridare ad alta voce per la pace se vogliamo invertire il corso degli eventi che ci sta portando sull’orlo della catastrofe nucleare.

Dopo otto mesi di bombardamenti reali sul teatro di guerra ed altrettanti di bombardamenti mediatici che hanno cercato di anestetizzare nella coscienza collettiva l’orrore dei massacri, riabilitando la guerra come cosa buona e giusta; dopo una campagna martellante per arruolare l’opinione pubblica nel conflitto attraverso l’identificazione manichea amico/nemico, finalmente si è rotto l’incantesimo.

Dopo le esitazioni iniziali, lentamente sta emergendo nella società italiana la consapevolezza dell’inaccettabilità del grande massacro in corso e la coscienza del pericolo di una escalation incontrollabile che potrebbe farci precipitare tutti nell’orrore che vediamo svolgersi ogni giorno ai confini orientali dell’Europa.… leggi tutto

La prigione più grande del mondo

Ilan Pappè, con il metodo scientifico che nasce dall’esame approfondito di una vastissima documentazione e con la passione di una persona profondamente emozionata per le sofferenze umane, ci presenta un  quadro storico accurato che ricostruisce l’edificio politico, amministrativo e militare sul quale si fonda l’occupazione della Cisgiordania e di Gaza, sfrondandolo da tutti i falsi miti, i veli, gli inganni e le illusioni che nascondono la natura di una politica brutale di annessione di fatto dei territori occupati

Di fronte al bollettino quotidiano di morti e distruzioni che provengono dal teatro di guerra in Ucraina, tutte le altre tragedie passano in secondo piano, ma questo non è un buon motivo per chiudere gli occhi di fronte alle altre crisi che ci riguardano. In Cisgiordania, in una sola notte, 6 giovani palestinesi sono rimasti uccisi e 20 feriti, a seguito di incursioni dell’esercito israeliano e dei violenti scontri a fuoco che ne sono seguiti. Dall’inizio dell’anno, solo in Cisgiordania 132 palestinesi sono stati uccisi negli scontri con l’esercito israeliano.… leggi tutto

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