Un finale d’opera inusitato

Draghi è tornato in Senato per bastonare i dissenzienti ed ottenere una nuova incoronazione trionfale. In questo modo è caduto nella trappola che gli ha teso il centrodestra e che non si sarebbe mai aspettato.

Draghi come Schettino ha affondato da se stesso il vascello di cui era al comando. Secondo la Costituzione italiana “il Governo deve avere la fiducia delle due Camere” (art. 94). La Costituzione non richiede la maggioranza assoluta per la validità della fiducia. E’ piuttosto elastica sul punto, consente anche la nascita ed il mantenimento in vita di Governi privi della maggioranza assoluta in Parlamento, come avvenne nella XII legislatura con il Governo Dini. Il Governo ha l’obbligo di dimettersi solo se il Parlamento approva una mozione di sfiducia oppure se respinge un provvedimento sul quale il Governo ha apposto la fiducia.… leggi tutto

Un nuovo concetto di guerra

Il Summit di Madrid ha sancito la definitiva trasformazione della NATO da alleanza politico-militare ad un gendarme mondiale legittimato all’uso della forza, al di fuori dei vincoli del Patto atlantico e della Carta delle Nazioni Unite.

Il 29 e 30 giugno si è svolto a Madrid un summit della NATO a livello di Capi di Stato e di Governo che è stato definito “storico” dal suo Segretario generale e come tale qualificato dai principali organi d’informazione internazionali. A conclusione dei lavori, il pomeriggio del 30 giugno, Stoltemberg/Stranamore con soddisfazione ha dichiarato: “le decisioni che abbiamo preso a Madrid ci garantiscono che la nostra Alleanza continuerà a preservare la pace, a prevenire i conflitti, a proteggere i nostri popoli ed i nostri valori.… leggi tutto

Piano di pace cercasi

Abbiamo superato il novantesimo giorno di guerra senza che si intravedano soluzioni. L’Italia ha finalmente emesso un vagito presentando la bozza di un piano di pace che, timidamente, affronta le controversie sul tappeto. Le reazioni di tutte le parti sono state negative. Ma non c’è alternativa. Occorre rilanciare, sollecitando Francia e Germania a ripresentare un piano di pace comune. Subito.

Abbiamo superato il novantesimo giorno di guerra e, per dirla con Guccini: ancora tuona il cannone / ancora non è contenta/ di sangue la bestia umana.

Sono 46 i paesi che hanno partecipato qualche giorno fa al vertice on line organizzato dal Segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin, per allargare e rafforzare la Santa Alleanza creata a Ramstein il 24 aprile con la missione fornire una valanga di armamenti che consentano all’Ucraina di proseguire la guerra per mesi o per anni, fino a conseguire la vittoria.… leggi tutto

La svolta di Ramstein

Dopo 34 anni dal disastro dell’Airshow Flugtag ’88, la maledizione di Ramstein ha colpito di nuovo, ma questa volta le conseguenze sono imprevedibili ed enormemente più gravi.

Una maledizione grava sulla base NATO di Ramstein in Germania. Da quando il 28 agosto 1988 durante l’Airshow Flugtag ’88, nel corso di un’esibizione della pattuglia acrobatica italiana si verificò una collisione fra i tre Aermacchi MB 339 delle frecce tricolori, uno dei quali cadde sulla folla causando 67 vittime e 346 feriti tra gli spettatori. Morirono anche i tre piloti, uno dei quali, il tenente colonnello Ivo Nutarelli, era un testimone chiave della strage di Ustica perché  la sera del 27 giugno 1980 si trovava in volo sul Tirreno meridionale ed aveva assistito alla battaglia aerea che aveva portato all’abbattimento del DC9 in volo da Bologna a Palermo.… leggi tutto

FERMATEVI: LA GUERRA E’ UNA FOLLIA

La marcia straordinaria per la Pace Perugia Assisi ntroduce un linguaggio nuovo che postula una riconversione della politica e l’abbandono delle categorie che hanno costruito il conflitto e insediato l’inimicizia fra i popoli.

Siamo arrivati al sessantesimo giorno di guerra. La guerra non si è fermata un istante, neppure dopo che il segretario generale Antonio Guterres aveva chiesto quattro giorni di tregua in occasione della Pasqua ortodossa. Anzi la violenza bellica è salita di tono. E’ partita una massiccia offensiva della Russia nel Donbass contrastata da un’esercito sempre più agguerrito per il flusso di rifornimenti ed armi pesanti ricevuto dalla NATO. Avanza la strage di vite innocenti, le città si trasformano in cimiteri mentre sullo sfondo rimane sempre la minaccia della guerra mondiale e la catastrofe atomica.… leggi tutto

La giornata della memoria…perduta!

Mentre l’UNICEF ci informa che 4,8 milioni di bambini ucraini sono stati costretti a lasciare le loro case, in Italia viene istituita la giornata della memoria per celebrare l’avventura del corpo di spedizione italiano in Russia al seguito della Germania nazista

Questa settimana l’UNICEF ci informa che dall’inizio della guerra quasi due terzi dei bambini ucraini (4,8 milioni su 7,5 milioni) sono stati sfollati: “Sono stati costretti a lasciarsi tutto alle spalle: le loro case, le loro scuole e spesso i loro familiari. I bambini non accompagnati sono esposti a maggiori rischi di violenza, abuso, sfruttamento e tratta. Anche le donne affrontano rischi di questo tipo”, Scrive Manuel Fontaine, Direttore Programmi dell’Unicef. Sempre i numeri dicono che da quando Putin ha dato avvio all’invasione dell’Ucraina, almeno 186 bambini sono stati uccisi dalle truppe russe e 344 feriti.… leggi tutto

Agli orrori della guerra non si risponde con la guerra

Di fronte ai massacri scoperti in questi giorni l’intervento di una giurisdizione internazionale è indispensabile per evitare che la reazione a questi orrori alimenti vendette o punizioni collettive. Ai crimini di guerra non si risponde con la guerra

“La guerra è un assassinio di massa, la più grande disgrazia della nostra cultura; […] garantire la pace mondiale dev’essere il nostro principale obiettivo politico, un obiettivo molto più importante della scelta tra democrazia e dittatura, o tra capitalismo e socialismo”.

Così si esprimeva Hans Kelsen nella prefazione al suo libro Peace Through Law, scritto nel 1944.

Le immagini e le notizie che ci giungono da Bucha, da Borodyanka, da Irpin, al di là dell’orrore, ci confermano ancora una volta la verità di questo assioma.… leggi tutto

Raddoppio spese militari: si può dire no!

La decisione dell’Italia di incrementare le spese militari fino a portarle al 2% del PIL (passando da 25 a 38 miliardi annui) non è un destino o un vincolo imposto da trattati internazionali. È una scelta. Coerente con l’atteggiamento di tutti i governi che si sono susseguiti in epoca repubblicana, abituati, in sede di Consiglio atlantico, a dire sempre e soltanto sì, anzi signorsì!

«Ahi serva Italia, di dolore ostello, / nave sanza nocchiere in gran tempesta, / non donna di province, ma bordello!».

I versi del canto VI del Purgatorio di Dante Alighieri sono il commento più adeguato alla decisione di incrementare ulteriormente le spese militari fino a portarle al 2% del PIL (3,5% del bilancio dello Stato), preannunciata dal presidente del consiglio Draghi il 1° marzo e approvata dalla Camera con un ordine del giorno votato a stragrande maggioranza. Non è un impegno da poco, si tratta di passare dai circa 25 miliardi l’anno attuali (68 milioni al giorno) ad almeno 38 miliardi l’anno (104 milioni al giorno).… leggi tutto

Se la guerra annulla l’Europa

L’Europa ha bisogno che si ponga fine alla guerra in Ucraina. Gli Stati Uniti hanno interesse a che la guerra continui per isolare la Russia e mantenere l’Europa nella loro sfera d’influenza. La presenza di Biden al Consiglio europeo del 24-25 marzo è un segnale univoco della rinuncia dell’Europa, sempre più schiacciata sulla NATO, ad assumere una soggettività politica autonoma.

Siamo arrivati al trentesimo giorno di guerra. Ogni giorno che passa crescono la violenza, la disumanità, il dolore. Il conflitto si avvita su se stesso e semina giacimenti di odio che in futuro sarà molto difficile prosciugare. Adesso è sotto assedio anche una città splendida come Odessa che, in passato, ha avuto un rapporto strettissimo con l’Italia. Basti pensare che nel secolo diciannovesimo l’italiano era la seconda lingua ufficiale: non a caso la più famosa canzone napoletana di tutti i tempi, “O’ sole mio”, venne scritta da Eduardo di Capua nel 1898 proprio a Odessa.… leggi tutto

Rifiutare l’arte della guerra

Ormai siamo arrivati al ventitreesimo giorno di guerra e le indiscrezioni su un possibile accordo sono contraddette da dichiarazioni bellicose e dal fragore sordo delle bombe.

Forgeranno le loro spade in vomeri,/ le loro lance in falci;/ un popolo non alzerà più la spada/ contro un altro popolo/ non si eserciteranno più nell’arte della guerra.(Is. 2,1-5)

Dobbiamo aggrapparci alla profezia di Isaia per non abbandonare la speranza nell’avvento di quel tempo messianico in cui i popoli non si eserciteranno più nell’arte della guerra. Però non possiamo attendere fino alla fine dei giorni, abbiamo bisogno della pace subito.

Ormai siamo arrivati al ventitreesimo giorno di guerra e le indiscrezioni su un possibile accordo sono contraddette da dichiarazioni bellicose e dal fragore sordo delle bombe.… leggi tutto

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