Guerre simulate?

Si sono appena concluse le esercitazioni militari cinesi intorno all’isola di Taiwan, ma dall’Indo-Pacifico all’Atlantico, al Baltico, la febbre della mobilitazione bellica attraversa tutto il pianeta.
Quello che rende queste simulazioni di guerra particolarmente inquietanti è il fatto che coesistono con il fuoco vivo di un conflitto nel quale due delle superpotenze militari (USA e Russia), sono direttamente implicate.

Si sono appena concluse le esercitazioni militari cinesi intorno all’isola di Taiwan, ma dall’Indo-Pacifico all’Atlantico, al Baltico, la febbre della mobilitazione bellica attraversa tutto il pianeta. Le esercitazioni cinesi, denominate “manovre congiunte per affilare la spada”, hanno interessato gli spazi aerei e marittimi intorno a Taiwan dall’8 al 10 aprile, testando l’accerchiamento e il blocco dell’isola. Sono state mobilitate 11 navi da guerra, fra cui la portaerei Shandong, e 59 jet fra caccia e bombardieri. Se la Cina mostra i muscoli, le altre potenze non arretrano, anzi rilanciano.… leggi tutto

Escalation

Mentre si indurisce lo scontro militare, sono state spostate in avanti le lancette del Doomsday Clock, l’orologio del Giorno del Giudizio, che indica quanto resta da vivere all’umanità prima dell’Apocalisse atomica.

“Escalation” è una parola che una volta provocava un brivido nei sentimenti collettivi. Durante la guerra fredda la politica, le istituzioni, i media si agitavano per scongiurare quei passi della politica internazionale che potevano portare ad un’escalation della tensione fra i due blocchi militari. La politica riteneva una sua missione scongiurare l’escalation e favorire la distensione.

Adesso che la guerra fredda non c’è più, sostituita da una guerra calda, che vede come teatro l’Ucraina, ma come attori principali gli USA e la Russia, l’escalation non preoccupa più nessuno, anzi la stessa parola viene scartata dal dibattito pubblico.… leggi tutto

Ucraina: il piano di pace cinese e l’insipienza dei suoi detrattori

Coloro che in Italia e negli altri paesi europei invocano (a parole) delle iniziative diplomatiche per porre fine al conflitto, non dovrebbero lasciarsi sfuggire questa finestra di opportunità, offerta dal piano di pace cinese, prima che venga chiusa di nuovo e dovrebbero ribellarsi al veto di Biden sul cessate il fuoco.

Il 24 febbraio la diplomazia cinese ha presentato un documento in 12 punti volto a spingere Russia e Ucraina a cessare il fuoco e ad aprire un percorso negoziale per la composizione pacifica del conflitto e il ristabilimento di un quadro di sicurezza collettiva in Europa. A fronte di un cauto apprezzamento della Russia, il piano di pace cinese è stato immediatamente respinto da Washington, da Londra e da Bruxelles, che non lo hanno degnato neanche di un commento, salvo l’osservazione che non si tratta di un piano di pace vero e proprio ma solo un’indicazione generica di principi.… leggi tutto

La giustizia sia al servizio della pace, non della guerra

L’incriminazione di Putin è un passo falso compiuto dal Procuratore della CPI perché mette la legittima esigenza di repressione dei crimini di guerra in contraddizione con l’esigenza di porre fine alla guerra (e quindi ai crimini che della guerra sono un sottoprodotto).

Fiat Justitia et pereat mundus (si faccia Giustizia e perisca il mondo) oppure Fiat Justitia ne pereat mundus (si faccia Giustizia affinchè non perisca il mondo), è questo il dilemma di fronte al quale ci pone la notizia che la Corte penale Internazionale, su richiesta del Procuratore Karim Khan, ha spiccato un mandato di cattura contro il presidente russo Vladimir Putin per un presunto crimine, consistente nella deportazione di numerosi bambini dai territori occupati dell’Ucraina. Non v’è dubbio che la feroce guerra in corso farà lavorare per anni la Corte penale internazionale per prendere conoscenza della valanga di oltraggi all’umanità che sono stati commessi dai belligeranti e che verranno commessi ancora fino a quando non si porrà fine al conflitto.… leggi tutto

Come l’Occidente ha provocato la guerra in Ucraina

il saggio dello storico americano Benjamin Abelow, è un documento indispensabile per comprendere le vere cause e le origini profonde della disastrosa guerra che sta devastando l’Ucraina e sta portando il mondo sull’orlo dell’olocausto nucleare.

Come l’Occidente ha provocato la guerra in Ucraina, il saggio dello storico americano Benjamin Abelow, è un documento indispensabile per comprendere le vere cause e le origini profonde della disastrosa guerra che sta devastando l’Ucraina e sta portando il mondo sull’orlo dell’olocausto nucleare. Sono solo 70 pagine, è un manuale denso di informazioni essenziali, una specie di Bignami sul contesto politico ed i retroscena internazionali nei quali si inserisce la tragedia della guerra. Tutto ciò che è necessario per comprendere come la sciagurata avventura militare di Putin, che ha varcato il Rubicone la mattina del 24 febbraio 2022, costituisca una risposta del tutto prevedibile, e perciò prevenibile, ad una trentennale storia di provocazioni alla Russia, cominciate durante la dissoluzione dell’Unione Sovietica e proseguite, in un crescendo inarrestabile, fino all’inizio del conflitto attuale.… leggi tutto

tre giorni di ordinaria follia

8, 9 e 10 marzo: tre giorni cruciali di eventi simbolo della disumanità che avanza.

8, 9 e 10 marzo: tre giorni cruciali di eventi simbolo della disumanità che avanza.

Quando c’è una guerra in corso, l’esigenza di legittimare o anche più semplicemente di far accettare le azioni più atroci e disumane, che costituiscono l’essenza stessa della guerra, porta gli apparati politici ed i mass  media  a declinare le scelte compiute ammantandole di valori assoluti, tanto più intransigenti, quanto più farlocchi. Così se dal versante russo, si legittima la guerra  alzando la nobile bandiera della lotta al nazismo e si risveglia lo spirito patriottico richiamando gli immensi sacrifici umani sostenuti dall’URSS per sconfiggere Hitler, sull’altro versante l’aggressione all’Ucraina è un’aggressione alla democrazia e ai “valori dell’Occidente”, che le potenze (autocratiche) non occidentali vogliono travolgere.… leggi tutto

Come ci hanno defraudato dell’avvenire

Nel 1989 il treno della Storia era stato messo su un binario che correva verso un avvenire luminoso.  Purtroppo quell’avvenire che ci avevano promesso con la caduta del muro di Berlino è tramontato nell’arco di una generazione. Ciò non è stato frutto del naturale svolgimento delle vicende umane, bensì di scelte precise degli architetti dell’ordine mondiale che ci hanno derubato dell’avvenire e ci hanno fatto precipitare in questa miserabile condizione di guerra, dalla quale non riusciamo a uscire.

Il 24 febbraio del 2022 si è fatto buio all’improvviso, le tenebre sono calate sulla vita dei popoli europei. Una guerra feroce e catastrofica è scoppiata sul confine orientale dell’Europa, travolgendo i destini di milioni di persone e riverberando i suoi effetti nefasti in tutto il mondo. Dopo un anno di combattimenti ininterrotti, senza neanche un giorno di tregua, non si intravede nessuna soluzione. Mentre si riforniscono le retrovie di armi di ogni tipo e si ammassano le truppe, resta immanente il rischio di un’escalation incontrollata in fondo alla quale c’è l’olocausto nucleare.… leggi tutto

Risparmiateci le vostre lacrime di coccodrillo

la compassione o l’indignazione che ci agitano di fronte a fatti di questo genere è destinata a evaporare in breve tempo perchè la comunicazione politica attraverso i media distribuisce anestetici potenti che ci aiutano a dimenticare velocemente l’aspetto umano delle tragedie provocate da una politica disumana.

Le immagini dei corpi allineati su una spiaggia del crotonese, a seguito del naufragio avvenuto nella notte fra il 25 e 26 febbraio, e adesso quello delle bare allineate nel Palamilone a Crotone, hanno suscitato una profonda emozione nell’opinione pubblica, come a suo tempo avvenne dinanzi alla foto del piccolo Alan Kurdi, che sembrava dormisse, riverso su una spiaggia turca. Ormai tutti sanno che il Mediterraneo è diventato un cimitero liquido, che continua a mietere vittime. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) i morti negli ultimi dieci anni hanno toccato quota 26 mila.… leggi tutto

Dov’è la vittoria?

la scelta politica di proseguire la guerra ad oltranza (finchè Zelensky vorrà) significa puntare ad un massacro senza senso e senza nessuno sbocco, come fu la guerra di Corea, che si concluse con un armistizio lasciando inalterata la linea del fronte, dopo aver provocato quasi tre milioni di morti

La settimana appena trascorsa ha visto l’intrecciarsi polifonico di voci delle autorità politiche, dei massimi dirigenti delle istituzioni europee, di capi di Stato, di vicecapi, dei plenipotenziari delle principali nazioni occidentali e si è conclusa con la sfida quasi in diretta fra Putin e Biden il 21 febbraio.

Nel campo occidentale tutti hanno cantato in coro appassionatamente l’inno alla guerra in corso invocando la vittoria. Quando più Nazioni si affacciano sul palcoscenico della Storia e si agitano invocando la vittoria vuol dire che la pace non è a portata di mano.… leggi tutto

Roger Waters al Consiglio di Sicurezza

Roger Waters, cofondatore dei Pink Floyd, è intervenuto alla riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite tenutasi l’ 8 febbraio 2023 a New York. In questi tempi oscuri in cui la politica ha assunto il linguaggio delle armi, ci voleva un musicista per ripristinare il linguaggio della politica.

In coincidenza temporale con l’avvio del festival di Sanremo si è verificato un evento eccezionale, che ha avuto come protagonista un artista che occupa un posto di primo piano nel proscenio della musica rock. Roger Waters, cofondatore dei Pink Floyd, è intervenuto alla riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite tenutasi l’ 8 febbraio 2023 a New York. Nelle riunioni del Consiglio di Sicurezza parlano gli ambasciatori degli Stati, possono essere invitati anche esperti di varie discipline, ma non era mai stato ammesso a parlare un musicista cantautore.… leggi tutto

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